GOVERNO BATTUTO QUATTRO VOLTE ALLA CAMERA SU MOZIONE DI FUTURO E LIBERTA’: 264 A 254, CON 12 RESPONSABILI ASSENTI
PER IL GOVERNO UN’AMARA RIPRESA DEI LAVORI PARLAMENTARI, DOPO LE AMMINISTRATIVE… ESECUTIVO BATTUTO POI ANCHE DA MOZIONI IDV E PD SU CUI AVEVA ESPRESSO PARERE NEGATIVO
Rientro amaro in Parlamento per il governo alla ripresa dei lavori parlamentari dopo le amministrative.
Infatti la maggioranza è stata battuta in Aula alla Camera nel corso delle votazioni delle mozioni sulla situazione delle carceri.
L’esecutivo è andato sotto quattro volte: sui documenti presentati da Fli, dal Pd e da Idv su cui aveva espresso parere negativo e che invece sono stati approvati dall’Assemblea di Montecitorio, poi sul testo, respinto, presentato dalla maggioranza su cui il parere era positivo.
Il testo di Fli, su cui il governo aveva espresso parere contrario, è passato con 254 no e 264 sì, quindi dieci voti di differenza.
Il testo della mozione impegna il governo «ad assumere iniziative volte ad adeguare, in vista dei prossimi provvedimenti finanziari, la spesa pro capite per detenuto, prevedendo, rispetto alla base del 2007, una riduzione non superiore a quella media relativa al comparto Ministeri».
Nella mozione si chiede poi l’impegno dell’esecutivo «a predisporre sul piano normativo un complesso di riforme – dalla depenalizzazione dei reati minori, a una più ampia e più certa accessibilità delle misure alternative alla detenzione, dalla definizione di parametri più accessibili per la conversione delle pene detentive in pene pecuniarie, ad una più severa limitazione del ricorso alla custodia cautelare in carcere – che avrebbero, nel complesso, un effetto strutturalmente deflattivo, concorrendo a migliorare le condizioni di detenzione e a rendere servibili quegli strumenti di trattamento che perseguono le finalità rieducative costituzionalmente connesse alla pena».
Infine si chiede di «implementare il «piano carceri» attraverso il ricorso a forme di partecipazione privata ai programmi di edilizia penitenziaria, utilizzando quegli strumenti di mercato che, anche sul piano urbanistico, possono incentivare gli investitori privati a collaborare con lo Stato ad un progetto di riconversione del sistema e dei modelli di detenzione e di riqualificazione delle case circondariali e di reclusione non più utilizzabili per l’ospitalità dei detenuti».
I Responsabili «delusi» si fanno sentire.
È tra le file del neogruppo nato a sostegno del governo Berlusconi che si registrano le assenze più evidenti che hanno portato il governo ad andare sotto nella prima votazione a Montecitorio dopo la pausa elettorale.
Oggetto del voto, le mozioni delle opposizioni sulle carceri, in particolare quella di Fli, nulla di grave dunque, ma nel gruppo di Scilipoti&co. gli assenti sono stati ben 12 su 29, tra i quali spiccano Francesco Pionati e Maria Grazia Siliquini che attendono ancora una nomina da sottosegretario.
Assenti anche il neoministro Saverio Romano e Arturo Iannacone, il neoconsigliere economico del premier, Massimo Calearo e poi tra i neofiti della maggioranza si segnalano assenti anche Luca Barbareschi e Italo Tanoni.
Non hanno partecipato al voto – che si è concluso con 264 sì per la mozione firmata dal finiano Della Vedova, e 254 no, 4 astenuti tra i quali i Pdl Luigi Vitali e Marcello De Angelis – anche 16 deputati del Pdl, tra i quali il vicecapogruppo Massimo Corsaro e Nicola Cosentino, e 2 dell’Mpa.
Assenti anche due deputati della Lega.
Si vedono i primi effetti dello Tsunami di domenica e lunedì: dopo la botta elettorale la maggioranza evapora anche in Parlamento.
Tira una brutta aria e lo si capisce dall’assenza in Aula dei sottosegretari dei cosiddetti Responsabili.
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