GRECIA, C’E’ L’ACCORDO CON GLI STROZZINI
TISPRAS SI SFILA LA GIACCA: “VOLETE ANCHE QUESTA?”
Dopo 16 ore di negoziati, i leader europei hanno trovato un accordo sulla Grecia.
Lo ha comunicato su Twitter il primo ministro belga Charles Michel.
Dopo il tweet del primo ministro belga, sempre su Twitter il portavoce del governo di Cipro ha scritto: “Sembra che abbiamo un accordo”.
L’accordo è stato preceduto da un mini vertice ristretto tra Merkel, Hollande, Tsipras e Tusk.
L’Eurosummit è andato avanti per tutta la notte. I governi dell’Eurozona, profondamente divisi, discutono su una bozza di compromesso predisposta da Merkel, Hollande, Tsipras e Tusk.
Due le questioni più controverse: il ruolo del Fondo Monetario Internazionale nel terzo salvataggio e nella supervisione della politica economica greca, e la creazione di un fondo in cui i greci dovrebbero trasferire attivi per 50 miliardi per garantire le privatizzazioni promesse (il governo greco, però, prevede privatizzazioni per massimo 17 miliardi).
Dal testo di questo compromesso è saltato il riferimento a una Grexit temporanea, a favore della quale si sono battuti per tutta la giornata di ieri Germania, Olanda, Finlandia, Slovacchia e Paesi baltici.
Nel durissimo negoziato questo fronte si è scontrato con Francia, Italia, Portogallo e in parte spagna.
Per il prestito ponte necessario a fronteggiare i pagamenti alla Bce (3,5 miliardi il 20 luglio) e altri pagamenti successivi si dovrebbe ricorrere al meccanismo Efsm, lo strumento europeo di stabilità finanziaria istituito nel 2010 per fronteggiare la crisi e già servito a finanziare i programmi di Irlanda e Portogallo.
Non è solo il controllo del fondo privatizzazioni a restare al centro del negoziato, ma anche la sua entità .
Gli asset che i greci avrebbero ipotizzato di conferire non superano i 17 miliardi, a fronte dei 50 che i tedeschi vorrebbero.
A questo proposito, racconta una fonte, il premier Alexis Tsipras, durante le lunghe ore di negoziato, avrebbe anche fatto il gesto di sfilarsi la giacca e offrirla agli interlocutori, come a dire che la Grecia non sa davvero più cos’altro offrire.
(da “Huffingotonpost”)
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