HA VOTATO LA FIDUCIA AL PREMIER E, CASO STRANO, LA MOGLIE HA AVUTO DA POCO UN NUOVO INCARICO: LA FAMIGLIA ACCHIAPPA-POLTRONE PISACANE
GIA’ CONSIGLIERE REGIONALE, ANNALISA VESSELLA, MOGLIE DEL DEPUTATO DEI RESPONSABILI, DIVENTA ANCHE AMMINISTRATORE DELL’ISTITUTO DELL’AGRICOLTURA…LEI SI DIFENDE: “HA PAGATO IL MIO CURRICULUM”
Una premiata ditta che cresce.
Anzi, per dirla con la plastica metafora politica già usata del deputato coniuge Michele Pisacane, “la salumeria” si sta ingrandendo.
Difatti lei, Annalisa Vessella in Pisacane, è ormai folgorata sulla via della politica, e forse anche degli scambi di favore post-fiducia governativa.
Mentre lui, Michele Pisacane, ex controverso sindaco di Agerola che ha abbandonato l’Udc per entrare nel gruppo salva-premier Iniziativa Responsabile, fa finta di niente e continua a esternare la sua fiducia al premier.
Sorprendente, la carriera di lei: da sconosciuta “moglie di” delle colline stabiesi, che viene letteralmente spinta dal marito deputato a gestire una (fittizia) campagna elettorale col cognome di lui e perfino col pancione giunto a nove mesi di gestazione pur di aggiudicarsi un posto di consigliere alle ultime regionali in Campania, ora approda ai vertici di un’importante società di Stato.
Da poche settimane, infatti, il consigliere regionale Vessella è diventata anche “amministratore delegato con ampi poteri” dell’Istituto per lo sviluppo agricolo Isa, il cui socio unico è il ministero per le Politiche agricole, diretto da Francesco Saverio Romano, il parlamentare ancora sotto inchiesta per collusioni mafiose.
Suo marito intanto, ieri ricompariva in tutte le foto gallerie dei siti internet accanto a Silvio Berlusconi esultante per il voto di fiducia.
Pisacane seduto, il premier e Denis Verdini, Nicola Cosentino e tutti gli altri in piedi accanto a lui.
Inutile chiedere spiegazioni.
La Vessella non si capacita dei dubbi. “Scusate, ma è una bellissima esperienza fare l’amministratore delegato ed essere utili alla propria gente, visto che l’istituto Isa finanzia le imprese degli agricoltori. E poi ci siamo riuniti appena un paio di volte, la nomina è di poche settimane fa. Vogliamo dire che anche questa nomina è frutto del legame con mio marito?”, si ribella lei.
Suo marito non c’entra proprio niente, vero?
“No, sono onesta – ragiona il nuovo ad di Isa – . Mio marito ci poteva entrare con l’elezione di consigliere, lui è da sempre conosciutissimo e amato sul territorio, io ero la moglie e durante la campagna elettorale anche incinta, quindi non potei fare nulla. Ma stavolta no, stavolta è solo il mio curriculum a contare, sono stata dirigente, sono laureata in Giurisprudenza”.
Nessun imbarazzo ad essere passata, in un anno, dal ruolo di estranea alla politica a un seggio di consigliere e a un posto di amministratore di una società pubblica che dispensa decine di milioni l’anno?
“E perchè? Ci si imbarazza quando uno non sa da dove cominciare, quando sta lì e non sa come agire, invece io ho avuto quel posto in ragione della mia esperienza, e tra l’altro non posso manco dire “ho fatto questo o quello”, perchè è presto. Posso dire che riuscirò a fare insieme le due cose, cioè anche il consigliere regionale, e certo, sacrificando il mio privato, il ruolo di madre e moglie, come purtroppo capita a tante donne… “.
Coraggio, Vessella.
Quindi non c’entrano niente i voti di fiducia di suo marito, e i legami di lui con il ministro Romano?
Val la pena ricordare, infatti, che proprio tra il ministro e il marito della beneficiata, Pisacane, si è instaurata un anno fa quella liason che andò a rafforzare il pacchetto di voti utile al centrodestra per drenare i rischi del crescente dissesto del Pdl.
È infatti il 28 settembre 2010 quando Saverio Francesco Romano, Pisacane, Calogero Mannino, Giuseppe Drago e Giuseppe Ruvolo aderiscono al Gruppo misto, e fondano la componente Pid, ovvero Popolari di Italia Domani.
Anche Pisacane, raggiunto durante il viaggio da Roma ad Agerola, si mostra infastidito: “Mia moglie è brava, le ho fatto i complimenti. Perchè fate sempre le stesse domande? Mamma mia, di mia moglie so solo che sta bene e camperemo tutti e due cento anni”.
Sua moglie, invece, dirà : “Le letture fuorvianti dei fatti non le amo, ovviamente ciascuno è padrone di pensarla come vuole”.
Altra eleganza, rispetto alla prosaicità di un vecchio volpone della politica come suo marito.
Che, ai tempi della polemica sulla moglie usata come ferma-posto in consiglio regionale, si spazientì e disse: “Se c’è un lavoro da fare e uno fa il salumiere, non credo sia giusto privilegiare la salumeria degli altri, vi pare?”.
Conchita Sannino
(da “La Repubblica“)
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