“HO AGITO SOLO PER EVITARE UNA GUERRA IN PORTO”, LA STRATEGIA DIFENSIVA DI TOTI: PUNTARE SULLA TRACCIABILITÀ DEI FINANZIAMENTI RICEVUTI DA ALDO SPINELLI, E SULLA BUONA FEDE DEL SUO OPERATO SULLA CONCESSIONE TRENTENNALE DEL TERMINAL RINFUSE
IL GOVERNATORE DELLA LIGURIA NON È INTENZIONATO A FARE RICORSO AL TRIBUNALE DEL RIESAME: PUNTA A RISPONDERE E FARSI REVOCARE I DOMICILIARI DOPO L’INTERROGATORIO, CHE SI TERRÀ TRA DUE SETTIMANE
L’interrogatorio del governatore della Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per corruzione nell’ambito dell’indagine della Procura di Genova si terrà tra due settimane. Lo ha spiegato Stefano Savi, difensore del Presidente al termine di un colloquio con i pm genovesi. Il faccia a faccia con i pubblici ministeri, ha detto, dovrebbe essere fissato per la settimana che parte dal prossimo 27 maggio. “Toti aspetta l’interrogatorio – ha aggiunto . Certo, lui l’avrebbe fatto prima, ma aspettiamo”.
Le audizioni davanti agli inquirenti dei componenti del comitato portuale di Genova e l’interrogatorio chiesto e ottenuto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sono due passaggi strettamente connessi. Almeno per la Procura. La data della convocazione di quest’ultimo non è stata ancora fissata e, verosimilmente, arriverà per la prossima settimana.
Ma i pm vorrebbero affrontare questo snodo avendo cristallizzato al meglio quella che, per loro, è la dinamica corruttiva che ha portato al rinnovo trentennale della concessione del Terminal portuale Rinfuse a favore dell’imprenditore Aldo Spinelli.
Intanto Toti ha ribadito al suo difensore, l’avvocato Stefano Savi, una posizione già espressa in passato: «Ho agito solo per evitare una guerra in porto». Dopodomani poi scadono i termini per un ricorso davanti al tribunale del Riesame. E Toti sembra intenzionato a non affrontare questo giudizio
Infine, ieri è emerso come il presidente regionale, intercettato nell’indagine, avesse espresso tutta la sua preoccupazione per il sequestro del 15 aprile 2023 del cantiere per realizzare uno stabilimento di lusso sull’isola Palmaria, nello Spezzino. Proponendo al suo capo di gabinetto Matteo Cozzani (oggi ai domiciliari e all’epoca anche sindaco di Portovenere) la necessità di interpellare addirittura il comando dell’Arma, per cercare di sbloccare il provvedimento eseguito dai carabinieri forestali.
«Il rinnovo della concessione per il Rinfuse non mi ha mai convinto, da subito», ha detto l’altro giorno in Procura, sentito come persona informata sui fatti, Rino Canavese, l’unico membro del comitato portuale che aveva votato contro il rinnovo della concessione per il Terminal Rinfuse a Spinelli, passaggio per il quale la Procura ritiene che l’impresario avesse pagato tangenti.
Secondo la Finanza, l’obiettivo di Spinelli era quello di utilizzare l’area per i suoi container, al posto delle merci rinfuse. E Canavese, delegato per il Comune di Savona nel comitato, avrebbe ribadito ai pm tutti i suoi dubbi e la sua contrarietà . Fornendo riscontri alle ipotesi formulate dai magistrati. Entro sabato sono in programma gli interrogatori degli altri due membri del board. Ovvero Giorgio Carozzi, ex giornalista del Secolo XIX ed espressione del Comune di Genova, e Andrea La Mattina.
Come rilevato dagli inquirenti , in primis Carozzi, ma anche La Mattina, erano stati scettici sul rinnovo della concessione a Spinelli. Per poi votare a favore, pressati dai politici.
Ma non solo, perché sia Aldo che il figlio Roberto Spinelli, anche lui indagato, erano arrivati «addirittura a ipotizzare la raccolta di informazioni denigratorie» sui membri del comitato «al fine di delegittimarli».
Proprio Carozzi era stato contattato, nel novembre del 2021, anche dal sindaco Marco Bucci (non indagato), dopo che quest’ultimo aveva parlato con Spinelli. «Ci sono alcune cose che devono andare assolutamente bene e ti dico quali sono… in comitato», aveva detto Bucci a Carozzi, ascoltato dalla Finanza.
La strategia difensiva di Giovanni Toti sembra orientata a non ricorrere al tribunale per il Riesame. Anche perché il presidente della Regione, ora sospeso di diritto in base alla legge Severino, ha chiesto di essere interrogato, ma non è stata ancora neppure fissata una data. Certo, entro domani un ricorso al Riesame può essere comunque depositato e poi ritirato, ma non è escluso che neppure questo passaggio venga effettuato.
Cosa farà Toti? La sua speranza è di rispondere punto per punto ai pm, durante l’interrogatorio. Arrivando a una revoca dei domiciliari. Ma la scelta di evitare il Riesame può essere letta anche come una rinuncia all’unico vero giudizio che può entrare nel merito delle accuse contenute nell’ordinanza di custodia. E a un possibile verdetto in tal senso. Un tirarsi indietro, insomma, dalla possibilità di far valere la propria innocenza e, secondo Toti, l’insussistenza delle accuse.
(da La Stampa)
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