HONG KONG, LA SFIDA DI OCCUPY CENTRAL: “GOVERNO SI DIMETTA O ASSALTEREMO I PALAZZI DEL POTERE”
LA RIVOLTA DEI GIOVANI CONTRO IL REGIME COMUNISTA…LA MOGHERINI? NON PERVENUTA
Ultimatum degli studenti di Hong Kong al capo del governo CY Leung.
Chiedono le dimissioni entro la mezzanotte di domani o minacciano nuove e aggressive forme di protesta.
Il messaggio a Chun-ying Leung è stato lanciato dai portavoce delle due principali organizzazioni studentesche del territorio in una conferenza stampa tenuta ad Admirality, una delle aree del centro occupato dalla scorsa settimana dai manifestanti. Lester Shum della Federazione degli studenti di Hong Kong e Agnes Chow di Scholarism hanno aggiunto che se il “chief executive” non si dimetterà , i giovani occuperanno una serie di edifici pubblici. Leung ha dichiarato più volte di non avere alcuna intenzioni di lasciare la sua carica.
Più determinati che mai, i manifestanti di Hong Kong restano mobilitati per la giornata di oggi, festa nazionale cinese, sordi agli inviti del governatore e delle autorità di Pechino ad abbandonare la protesta. Neanche una notte di piogge intense, con tanti ombrelli aperti stavolta non per ripararsi dal sole o dai gas urticanti ma dall’acqua, ha convinto gli studenti a lasciare le strade.
Dalla mattina i manifestanti si sono diretti verso la piazza Golden Bauhinia, un sito storico e simbolico dove poi si è svolta la cerimonia ufficiale per commemorare il 65esimo anniversario della fondazione della Repubblica popolare cinese, con un importante schieramento di polizia.
Alle celebrazioni hanno preso parte numerose autorità del partito comunista e il capo dell’esecutivo di Hong Kong, Leung Chun-Ying. Al loro arrivo sono stati sommersi dai fischi e dalle grida degli studenti.
In Cina sono stati arrestati decine di sostenitori della protesta di Hong Kong.
Il partito comunista ha inasprito la censura sui social network per impedire ai cittadini cinesi di informarsi sulla protesta in corso nell’ex colonia britannica in vista delle elezioni del 2017.
Secondo quanto affermato dalla Ong China human rights defenders (Chrd) “un certo numero di cittadini cinesi sono stati vittima di rappresaglie” per aver esaltato la lotta degli studenti
Senza fare esplicito riferimento alle manifestazioni il governatore ha invitato gli abitanti dell’ex colonia britannica a “lavorare mano nella mano per realizzare il sogno cinese”.
“Ci auguriamo – ha continuato – che tutti i settori della società lavorino con il governo in modo pacifico, legale, razionale e pragmatico”, per far avanzare il “nostro processo costituzionale”, ha continuato Leung prima di brindare in onore di Zhang Xiaoming, il rappresentante di Pechino a Hong Kong.
Intano il segretario di Stato americano John Kerry ha detto di voler discutere dell’attuale crisi politica a Hong Kong con il suo collega cinese Wang Yi, nel corso di un colloquio previsto per oggi al dipartimento di Stato.
Mentre anche i vescovi hanno annunciato che scenderanno in piazza. “Crediamo nel dialogo. Ma se il governo non ci sta, allora possiamo fare una richiesta più forte, occupando la parte centrale della città , disturbando gli affari di Hong Kong, lo sappiamo bene, purtroppo. E ci potrebbero essere delle perdite economiche. Ma forse a quel punto ci ascolteranno”, ha detto a Repubblica il cardinale Joseph Zen, 82 anni.
Le manifestazioni sono iniziate per protestare contro la riforma elettorale.
La Cina, alla quale il Regno Unito ha restituito Hong Kong nel 1997, ha annunciato che il futuro capo dell’esecutivo locale sarà sì eletto a suffragio universale nel 2017, ma che solo due o tre candidati, selezionati da un comitato, potranno presentarsi alle elezioni.
Quale sia il punto di vista del governo italiano non è dato sapere: come sempre il pensiero della Mogherini non è pervenuto.
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