I LEGHISTI SVIZZERI VOGLIONO FERMARE “L’INVASIONE DEGLI ITALIANI”: PER LA SERIE C’E’ SEMPRE UN RAZZISTA PIU’ A NORD
LA LEGA TICINESE CONDUCE UNA CAMPAGNA ELETTORALE CONTRO I PENDOLARI ITALIANI… CHI HA BUON SENSO RIBATTE: “SENZA DI LORO LA NOSTRA ECONOMIA SI FERMA”
Per sentire sulla propria pelle gli effetti del razzismo sulla nostra italianissima pelle basta andare qualche chilometro a nord del confine, nel Canton Ticino, dove è in corso un’altra invasione, ma fatta da noi italiani: nel Cantone svizzero, infatti, il numero di lavoratori stranieri è a quota 118.300, di cui 65.000 sono italiani, contro i 117.500 indigeni.
Numeri che non piacciono alla Lega ticinese e all’Unione Democratica di Centro (Udc), che è proprio contro i frontalieri italiani, che ogni giorno attraversano il confine per recarsi a lavoro, che stanno puntando la loro campagna elettorale in vista del referendum svizzero del 25 novembre, quando la Confederazione elvetica è chiamata alle urne per decidere sull’autodeterminazione, ossia sulla superiorità del diritto svizzero su quello internazionale.
“In realtà gli stranieri portano ricchezza e sviluppo – ribatte Eors Sebastiani, fondatore e vicepresidente dell’Associazione frontalieri Ticino -. Ma certamente questo sorpasso sarà nuovo materiale per la campagna ‘prima i nostri’ di Lega e Ucd. Per alcune prossime scadenze elettorali siamo preoccupati, si va verso l’ignoto. Però è certo che qui, senza lavoratori stranieri, l’economia si ferma”.
Nel frattempo Roberta Pantani, vicesindaco leghista di Chiasso e deputata a Berna, ha dichiarato guerra al trattato di libera circolazione delle persone con la Ue che, accusa, “fa perdere posti di lavoro ai ticinesi a vantaggio degli altri” perchè gli stranieri “costano meno”.
La Pantani vuole che prima il posto di lavoro venga offerto a uno svizzero e solo poi a uno straniero.
(da Gobalist)
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