IL 61% DEI GRECI SCEGLIE LA DIGNITA’, SCONFITTA LA TROIKA: ORA SI DEVE LAVORARE PER UN ACCORDO EQUO
LA VITTORIA DI TSIPRAS OLTRE OGNI ASPETTATIVA
No verso la vittoria in Grecia dove alle 19 (le 18 in Italia) si sono chiuse le urne del referendum con cui i greci devono scegliere se dire «sì» o «no» all’accordo per il pagamento dei debiti ai creditori internazionali.
Lo scrutinio corre veloce e con oltre il 40% delle schede scrutinate i «no» sono avanti con il 61% e i «sì» si fermano al 39%.
Un dato che coincide perfettamente con la prima proiezione della Singular Logic, diffusa dal ministero dell’Interno, con il «no» oltre il 61%, mentre i «sì » al 39%.
I greci hanno quindi respinto massicciamente la proposta dei creditori internazionali.
«Lavoreremo per un accordo in tempi brevi»
La Grecia «farà tutti gli sforzi possibili per arrivare presto ad un accordo» con i creditori, «anche nelle prossime 48 ore», sono le prime dichiarazioni del portavoce del governo Sakellaridis alla Tv greca.
Intanto il premier greco, Alexis Tsipras alle 19 si è recato a Palazzo Massimo, la sede del governo, per seguire gli esiti del referendum.
Mentre il ministero delle Finanze fa sapere che il ministro, Yannis Varoufakis a breve incontrerà i banchieri greci.
«Da domani apriamo la strada per tutti i popoli d’Europa. Oggi la democrazia batte la paura», aveva dichiarato il premier Alexis Tsipras in mattinata dopo aver votato ad Atene.
L’affluenza alle urne è stata del 65%: Lo hanno riferito le autorità elettorali greche. La consultazione è pertanto valida avendo superato il quorum.
Intanto il presidente francese, Francois Hollande, secondo fonti dell’Eliseo, ha annunciato che incontrerà la cancelliera tedesca, Angela Merkel lunedì sera a Parigi per fare il punto sulla crisi greca.
I due leader, spiegano dall’Eliseo, terranno una cena di lavoro per «valutare le conseguenze del referendum in Grecia» e per decidere se concedere un piano di salvataggio.
Il portavoce della Merkel precisa che il colloquio tra i due leader inizierà «alle 18.30 e terminerà con una cena di lavoro. L’intento è trovare una valutazione comune della situazione dopo il referendum»
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