IL 92% DEGLI ELETTORI DI FORZA ITALIA E’ CONVINTO CHE BERLUSCONI TERRA’ LE REDINI DEL PARTITO
PER IL 44% LA DIVISIONE NEL CENTRODESTRA DURERA’ A LUNGO
All’indomani dell’elezione del presidente della Repubblica i commentatori hanno dedicato grande attenzione all’analisi dei vincitori e dei vinti nella partita del Quirinale, decretando in larga misura la vittoria del premier Renzi e la sconfitta del centrodestra che ne è uscito piuttosto malconcio.
Si tratta di una lettura condivisa del tutto (29%) o almeno in parte (52%) dalla stragrande maggioranza degli italiani mentre solo il 9% non la condivide e il 10% non si esprime.
Ed è un’opinione che prevale tra tutti gli elettorati, compreso quelli di Forza Italia che non fanno nulla per dissimulare la delusione e la preoccupazione per le possibili ripercussioni della vicenda sul cosiddetto patto del Nazareno e sul ruolo del loro partito nel prosieguo del processo di riforme intrapreso insieme alla maggioranza.
Renzi dunque esce vincitore: il suo consenso, quello del governo e del Pd dopo settimane di calo fanno segnare un’inversione di tendenza e riprendono a crescere.
Berlusconi e Forza Italia al contrario registrano una flessione che, tuttavia, non sembra far presagire una definitiva uscita di scena dalla politica dell’ex premier.
Infatti, oltre un italiano su due (55%), è convinto che Berlusconi saprà ancora una volta riprendere in mano FI rimanere saldamente a capo del suo partito.
È una convinzione che prevale in tutti gli elettorati sia pure con accentuazioni diverse: da un livello massimo, quasi plebiscitario, tra gli elettori di FI (92%) a quello minimo tra gli elettori centristi (37%), certamente animati dalla speranza di un cambio di leadership nel centrodestra.
Solo un italiano su cinque (20%) pensa che l’elezione di Mattarella rappresenti il declino definitivo di Berlusconi come leader politico.
Nonostante le forti divisioni interne a Forza Italia e nonostante Berlusconi negli ultimi anni abbia inanellato diverse sconfitte e subito un forte calo di popolarità , gli italiani ritengono che all’orizzonte non vi sia un leader alternativo.
Ciò dipende sicuramente dalle caratteristiche di «partito personale» di Forza Italia, il cui destino appare indissolubile da quello del suo leader, ma anche dalla capacita di riscatto che Berlusconi ha mostrato in più di un’occasione.
Nella vicenda dell’elezione del presidente della Repubblica ha destato scalpore la decisione del leader di Ncd Alfano di sostenere Mattarella, dopo che aveva annunciato l’astensione sulla sua candidatura, contravvenendo all’accordo raggiunto con Forza Italia per un candidato comune.
Un accordo che lasciava presagire un avvicinamento tra le due forze politiche, una ricomposizione delle fratture e la possibile apertura di una nuova stagione per il centrodestra.
Ebbene, nonostante il dissenso espresso da alcuni esponenti di primo piano di Ncd, la maggioranza degli italiani (54%) approva la decisione di Alfano di appoggiare la candidatura di Mattarella, mentre all’incirca uno su quattro (23%) ritiene che abbia fatto male perchè ha perso l’occasione di ricompattare il centrodestra rendendolo più competitivo rispetto al Pd di Renzi.
Il consenso per la decisione di Alfano è più elevato tra gli elettori del centrosinistra (81%) ed è largamente prevalente tra quelli centristi (63%), mentre il 25% esprime contrarietà . Gli elettori di Forza Italia vedono sfumare la possibilità di una futura alleanza e pertanto in larga misura (64%) si dichiarano critici.
Molto più diviso risulta l’elettorato del Movimento 5 Stelle.
I giudizi sull’operato dei partiti di centrodestra fanno registrare un calo per Forza Italia (-2% rispetto a metà gennaio), Lega Nord (-1,6%) e, in misura minore, per Ncd (-0,6%).
In lieve aumento Fratelli d’Italia (+0,2%).
La difficile stagione del centrodestra sembra destinata a perdurare per molti anni secondo il 44% degli italiani mentre un intervistato su tre (34%) ritiene che saprà riprendersi rapidamente, ricompattandosi attorno alla figura di un leader nuovo e vincente.
Appare tuttavia emblematico l’elevato numero di intervistati (22%) che non riesce ad esprimere una previsione.
Più ottimisti gli elettori di Forza Italia (58%) tra i quali, tuttavia, non è trascurabile la quota di pessimisti (uno su 4).
Ed è interessante osservare che tra i centristi all’incirca uno su due non ritiene che il centrodestra sia destinato ad invertire la tendenza.
Lo scenario politico sembra dunque in evoluzione: Renzi e il Pd sono in ripresa, il centrodestra stenta a riprendersi e fa registrare un testa a testa tra Forza Italia e Lega, M5S rimane saldamente al secondo posto.
E i timidi segnali di ripresa fanno prevedere un consolidamento del consenso per Renzi e il suo governo e una strada in salita per l’opposizione.
Nando Pagnoncelli
(da “il Corriere della Sera”)
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