IL BLITZ DELLO STATO DI POLIZIA ALLA PIZZERIA DEI MIGRANTI DI DON BIANCALARI HA PORTATO A RISULTATI ZERO
I CENTO UOMINI DISPIEGATI DA SALVINI POTEVANO ESSERE IMPIEGATI A CERCARE MAFIOSI, INVECE CHE A DISTURBARE PERSONE PERBENE
Sono arrivati in cento, tra polizia, carabinieri, vigili urbani, guardia di finanza, Asl, ispettorato del lavoro e vigili del fuoco.
Un blitz alla pizzeria del Rifugiato di Vicofaro promosso e autorizzato, in accordo con il comitato dell’ordine pubblico, dal prefetto Emilia Zarilli che ora dice: “Le pizze erano ad offerta libera e dei 60 migranti presenti solo uno era in una posizione di irregolarità ”.
Un imponente stuolo di forze dell’ordine per un nulla di fatto.
Si sente perseguitato don Massimo Biancalani, il prete dell’accoglienza, che parla di “controlli spropositati” e aggiunge: “Evidentemente ho pensato che volessero intimidirci”.
Il filo rosso con Riace e con la vicenda di Mimmo Lucano si fa sempre più intenso: il parroco sabato andrà proprio nel paese della Calabria a incontrare il sindaco pro migranti.
Alla cronaca locale del Tirreno il prefetto Zarilli spiega di approvare “da cristiano le opere di carità , ma nel mio ruolo sono chiamata al rispetto delle regole”.
L’ex ministro Pd, Vannino Chiti, ha però polemizzato: “Si sta rivelando una prova di forza o di intimidazione”.
Intanto il prefetto ha telefonato al parroco di Vicofaro per rassicurarlo che da parte della prefettura non c’è alcun intento persecutorio nei suoi confronti.”
(da Globalist)
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