IL CANTO DEL CIGNO REPETTI, COMPAGNA DEL FALCO BONDI: “NEL PDL TROPPI OPPORTUNISTI”
LA SENATRICE CONTRO I GOVERNISTI: “NON C’E’ RICONOSCENZA UMANA”
Nella gran gabbia del Pdl, da cui uscirebbe confuso pure Konrad Lorenz – ormai ci sono vecchi falchi: Verdini, Ghedini, Brunetta; nuovi falchi: Fitto, Minzolini, Nitto Palma; falchi spennati: Capezzone; colombe: Quagliariello, Lupi, Lorenzin, De Girolamo, Cicchitto; pitonesse: la Santanchè; cani: Dudù – ha fatto ingresso un nuovo esemplare di politico: Manuela Repetti, il cigno (la definizione è di un autorevole senatore del partito, che però preferisce mantenere l’anonimato un po’ per stile e un po’ anche per evitare di dover dare spiegazioni a Sandro Bondi, che alla Repetti è legato sentimentalmente: e sapete che Bondi, il mite Bondi, è anche capacissimo di tremende sfuriate).
Il soprannome, comunque, funziona. Per ragioni puramente estetiche: lei alta, bionda, 46 anni portati magnificamente, non comuni (specie nel Pdl) dosi di sobrietà nell’abbigliamento, una laurea in Lingue e letterature straniere.
Ma anche per ragioni etologiche: animale elegantissimo, il cigno può diventare molto battagliero, fino ad avere imprevisti scatti di aggressivita’.
In effetti, le dichiarazioni rilasciate dall’onorevole Repetti nelle ultime settimane sono sorprendentemente taglienti. La sua difesa del territorio politico di Silvio Berlusconi è diventata – a colpi di comunicati – opera quotidiana e tenace.
Esempi: «Il Pd calpesta la legge»; «Voto palese conferma strategia eliminazione fisica Berlusconi»; «Letta faccia le valige»
Il Cigno all’attacco.
«Beh, visti i soprannomi che circolano ultimamente nel Pdl poteva andarmi anche peggio…»
Cigno, no, non è male davvero
«Ah ah ah! Ora bisognerà vedere cosa ne pensa Sandro…».
Parliamo di politica: lei è diventata, improvvisamente, dura, intransigente.
«Mi sono adeguata al momento. Se penso a ciò che sta accadendo con la legge di Stabilità e con la cosiddetta decadenza di Berlusconi, io credo che da giorni avremmo dovuto trarre le conseguenze politiche necessarie…»
Può essere più esplicita?
«Questo governo è ancora il nostro governo? Possiamo stare seduti allo stesso tavolo del Pd?».
Secondo alcuni colleghi del suo partito, sì
«Quagliariello va in giro sostenendo di avere i numeri… È un mese che si tiene il foglietto in tasca, dal giorno che fu votata la fiducia a Palazzo Madama: è chiaro che si prepara ad andarsene. Ma non è nemmeno questo che mi indigna. Quando guardo Quagliariello e quelli come lui… la Lorenzin, la De Girolamo, Lupi… Sa a cosa penso? Vado oltre la politica, precipito nel sentimento e mi chiedo: ma la riconoscenza? Certi valori condivisi fino a due mesi fa? Possibile che per opportunismo, si possa ignorare il passato?».
E quando invece guarda Alfano?
«Alfano tribola, la sua pancia dev’essere un vulcano. Per come lo conosco, e per quanto è forte e affettuoso il suo rapporto personale con Berlusconi, Alfano sta certamente vivendo giorni di grande sofferenza… E quindi…».
E quindi?
«Mi auguro si accorga che c’è chi lo sta tirando per la giacchetta. Spero rifletta bene, e alla fine decida per il meglio».
(Manuela Repetti si congeda: deve andare di là , in salotto, dal suo Sandro. È un pomeriggio festivo, e di riposo, per entrambi. Certi giorni sono simili ai nostri anche in casa dei politici. Si riordina la libreria, si controlla se in freezer è per caso rimasto un gelato ).
(da “il Corriere della Sera”)
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