QUESTIONE DI BECCHI, L’IDEOLOGO GRILLINO PREFERISCE IL CAVALIERE: “E’ PIU’ MODERNO”
FANNO I DURI SULLA DECADENZA DI BERLUSCONI, MA TRA CINQUESTELLE E PDL IL CONTATTO C’E’ DA TEMPO
Sulla decadenza del Cavaliere i grillini fanno la voce grossa, gli antiberlusconiani puri, sfidano e sfottono il Pd ogni qualvolta sentono puzza di cedimento o inciucio col Pdl.
Come dimostra lo show in Senato di martedì scorso, con Grillo sulle balconate, e i suoi in Aula ad accusare il Pd di voler rinviare.
Ma dietro le quinte, dopo la svolta leghista sui temi dell’immigrazione, al vertice grillino covano ben altri ragionamenti.
«Berlusconi è moderno. Più moderno del Pd», ha spiegato ieri l’ideologo Paolo Becchi alla Stampa. «Ha capito l’aria. Il prossimo scontro elettorale sarà tra il rinnovamento di Grillo e la sua conservazione. Mentre il Pd è morto».
È lo stesso Becchi che ad agosto ricevette una telefonata dal Cavaliere, che voleva incontrare Grillo e Casaleggio. L’incontro non va in porto, ma i due parlano a lungo di mass media e politica, di tv e di Internet. «Avete ragione voi, il futuro è vostro», conclude Berlusconi. «Ma oggi le tv sono ancora più forti».
L’ideologo ammette che il Cavaliere è interessato allo sviluppo del movimento.
Non è un mistero che già dopo le ultime elezioni si sia messo a studiare i comizi di Grillo. «Ho fatto l’esegesi dei suoi discorsi. È la mia brutta copia, ma non è elegante come me», la conclusione di Silvio.
Da allora l’interesse non è sfumato. In agosto il Cav voleva sapere da Becchi quanti fossero i grillini dissidenti pronti a votare la fiducia a Letta.
«Nessuno del movimento sosterrà il governo», era stata la rassicurazione del prof. Ma sul tavolo potrebbe esserci ben altro.
Becchi infatti guida il pool di giuristi incaricati da Grillo e Casaleggio di occuparsi della richiesta di impeachment per Napolitano. Un terreno su cui le intese con i falchi Pdl sono possibili.
Se poi dovesse esserci la scissione, con Silvio e i suoi all’opposizione delle larghe intese, la tentazione di uno sgambetto al Quirinale potrebbe farsi fortissima.
Qualche mese fa era stato il leghista Calderoli a ipotizzare un’alleanza con il m5S. «Insieme potremmo governare».
Ora la tentazione si sta diffondendo nel Pdl. Brunetta l’ha scritto giovedì nel mattinale del Pdl. «Per Grillo il popolo è grullo, un branco di idioti cui far credere di tutto pur di montargli in groppa per il potere. E dire che c’è qualcuno dei nostri che vorrebbe allearsi con lui…»
Le parole di ieri di Becchi sul Berlusconi «moderno» proprio nei giorni della battaglia sulla decadenza, agitano il M5S. Anche perchè l’intervista rivela che l’eliminazione politica del Cavaliere non è affatto in cime all’agenda.
Anzi, la speranza è quella di averlo come competitor diretto alle prossime politiche.
E se vince lui? «Ce ne faremo una ragione», risponde Becchi.
Sta proprio in questa relativa indifferenza al berlusconismo una delle frattura più profonde dentro il mondo grillino. E non a caso, quando qualcuno dei dissidenti, come Luis Orellana, ipotizza un dialogo col Pd proprio per cercare di mettere al’angolo Berlusconi, subito scatta la rappresaglia sul blog. «Sei il nuovo Scilipoti».
Ora è tutto più chiaro.
Non si tratta solo di una diversità di vedute tra colleghi di partito, ma di un punto cardine della strategia dei vertici M5S: «Berlusconi è moderno, il Pd è morto», dice Becchi. Colpisce in particolare il tono bonario verso Silvio e il giudizio durissimo su Renzi: «È il nulla, una figurina, lo zero assoluto»
Becchi annuncia di aver mandato una rettifica alla Stampa, si sente manipolato. Ma il suo attivismo non piace a tutti i grillini.
«Parla a titolo personale, sia nelle interviste che nelle eventuali telefonate con Berlusconi. Non certo a nome del movimento», taglia corto il senatore Luis Orellana. «Il nostro giudizio su Berlusconi è nettissimo, ed è una scandalo che dopo tre mesi non sia ancora decaduto da senatore».
Non è la prima volta che l’ideologo incappa in un incidente. Già a maggio aveva detto che «non è follia pensare che uno possa prendere le armi». Subito era arrivata la scomunica dei gruppi parlamentari: «Non ci rappresenta».
Ma dal giro non è uscito. Anzi, ora è lui a curare il delicatissimo dossier sull’impeachment.
Corre voce che in realtà Becchi sia un depistaggio, i contatti veri li terrebbe Verdini con il guru Casaleggio…
Andrea Carugati
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