IL CERCHIO MAGICO DI ALFANO: IL PIANO PER OCCUPARE TALK E TG CON LE COLOMBE
OCCUPY TV PER MARGINALIZZARE I FALCHI
L’ordine è partito nel corso di una delle tante riunioni del “cerchio magico”: occupy tv, con presenze massicce di fedelissimi.
Soprattutto nel servizio pubblico.
È l’ultimo nato tra i “cerchi magici” dei leader e o aspiranti tali, quello dei “diversamente berlusconiani” di Angelino Alfano.
Cene, incontri, riunioni che si trasformano in sedute di autocoscienza.
Gaetano Quagliariello è il personal trainer, nel senso di training autogeno verso Angelino: “Ci vuole coraggio, non puoi farti trattare così neanche da Berlusconi. Ci vuole dignità ”.
Gli altri, attorno, annuiscono.
Sono i teorici dello strappo col Cavaliere, dei gruppi autonomi, prima ancora che si voti la decadenza: “Se forziamo adesso — è la tesi di Cicchitto — reggiamo, dopo veniamo additati come traditori”.
Le sedute avvengono la sera, a casa Alfano, almeno un paio di volte la settimane.
E hanno preso il posto delle cene alla taverna Rossini, ristornate chic nel cuore dei Parioli, perchè tra scorte e portaborse si rischiava di dare troppo nell’occhio.
Con una variante logistica: all’occorrenza, ci si incontra al ministero di Lupi o nella stanza di Alfano a palazzo Chigi per riunioni che è meglio far sapere che si stanno svolgendo.
Eccolo il cerchio magico di Alfano: Maurizio Lupi, vero terminale di Cl e braccio operativo di quello che ai tempi delle primarie veniva chiamato il “progetto Bagnasco”, ovvero il funerale politico del berlusconismo in nome della resurrezione di un centro moderato; poi ci sono Cicchitto e Quagliariello, vecchie volpi del Parlamento e Beatrice Lorenzin, pasionaria dell’alfanismo.
Loro decidono, gli altri eseguono.
È a casa di Alfano che ha preso corpo, negli ultimi incontri, l’operazione occupy tv: le presenze del Pdl nella tv pubblica devono essere “solo” riconducibili ad Angelino, gli altri del Pdl vanno oscurati. Punto.
I diversamente berlusconiani hanno imparato sin da quando avevano i pantaloni corti l’importanza del mezzo televisivo in politica: tg, talk, costruzione dei servizi e dei “panini”.
È per questo che Alfano si è mosso nelle ultime settimane su due piani: la struttura e i contenitori di informazione.
Sul primo fronte non è casuale la nomina di Vincenzo Morgante come direttore della Tgr, Testata giornalista regionale: un giochino che coordina venti edizioni locali e venti redazioni.
Ex direttore di successo del Tgr Sicilia, Morgante ha come merito principale quello di essere legatissimo al capogruppo Renato Schifani, e quindi ad Alfano.
Sul fronte dei contenitori, è Danila Subranni, potente portavoce di Alfano, ad avere il compito di gestire presenze, ospitate e comparsate.
L’elenco è stato diramato, e prevede una scientifica ripartizione delle presenze.
Per i talk più importanti sono segnalati i ministri, tutti legati ad Angelino: Lorenzi, Lupi, De Girolamo, Quagliariello.
Per i sonori dei tg e per i pastoni politici dell’informazione Rai invece l’elenco prevede le colombe della Camera e del Senato.
Non solo quelle più televisive di faccia e di eloquio, ma anche quelle da coccolare, gestire, tenere fedeli in vista della grande conta col rivale Raffaele Fitto.
Con buona pace del servizio pubblico la Subranni suggerisce le presenze in tv solo sulla base delle convenienze del suo capo. Parla solo coi giornalisti “amici” e addomesticati, altrimenti non risponde a telefono.
Ecco i nomi della la lista di Alfano.
Alla Camera: Saltamartini, Santelli, Ravetto, Bianchi, Rosanna Scopelliti, Roccella, Costa, Cicu, Casero, Cicchitto, Pizzolante, Bernardo, Garofalo, Vignali. Al Senato: Andrea Augello, Bernabò Bocca, Sacconi, Chiavaroli e Viceconte.
Ed effettivamente c’è un pezzo di informazione che risponde ai desideri del manovratore. Non è un caso che Bruno Vespa, legatissimo a Gianni Letta, da settimane fa accomodare sui suoi divani bianchi tutti gli uomini segnalati da Angelino.
Nelle ultime tre settimane c’è stata la De Girolamo, la Lorenzin, Lupi, Sacconi. Mentre Schifani, di casa anche lui, non ha bisogno di segnalazioni.
Ma l’operazione non si ferma solo alla Rai.
Paradossalmente, ma non troppo, anche alle reti Mediaset è arrivata la stessa richiesta. Solo Paolo Del Debbio è autonomo davvero.
Anche a Matrix Telese, dopo aver iniziato la stagione invitando spesso la Santanchè, sforna dosi massicce di colombe alfaniane.
Al Arcore sono arrivate parecchie lamentele, anche perchè è da un po’ che il Cavaliere non vede in tv quelli che considera i più bravi come Mara Carfagna e Mariastella Gelmini.
Ma di questi tempi, l’ex premier ha la testa altrove.
E il suo di cerchio magico non è più così attento alla televisione.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply