IL MINISTERO DELLA CULTURA HA PRESTATO ALLA FONDAZIONE DI MAURIZIO LUPI IL DIPINTO DI CARAVAGGIO “NARCISO”
LA PREZIOSA OPERA, IN ARRIVO DALLA GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO BARBERINI, SARÀ ESPOSTA NELLA CITTADINA DI MERATE, CUORE DEL COLLEGIO ELETTORALE DI LECCO, DOVE IL DEPUTATO MODERATO È STATO ELETTO“MAI ERA ACCADUTO CHE UN PRESTITO DI COSÌ ALTO LIVELLO VENISSE CONCESSO DA UN MUSEO PUBBLICO ALLA FONDAZIONE PRIVATA DI UN POLITICO, PERALTRO UN ESPONENTE DI SPICCO DI MAGGIORANZA
Evento eccezionale a Merate, cittadina brianzola di 15 mila abitanti dove sta per materializzarsi un dipinto del Caravaggio direttamente dalla galleria nazionale di Palazzo Barberini. Non al museo o alla galleria di Merate e neppure alla biblioteca. In effetti il comune di Merate proprio non l’ha chiesto, quel Caravaggio
Il “Narciso” attribuito a Caravaggio arriva nella cittadina brianzola perché il ministero della Cultura lo ha prestato a Maurizio Lupi, che lo porta nel cuore del suo collegio elettorale di Lecco, dove è stato eletto con il 54,80% dei voti. Lo fa tramite la sua fondazione “Costruiamo il futuro”, di cui è segretario l’ex vicesindaco di Merate, Giuseppe Procopio.
E il ministero è così orgoglioso di questo prestito che farà una conferenza stampa, con Lupi e il ministro, il 9 ottobre. Il comune di Merate invece, con la nuova giunta, si trova un Caravaggio da gestire, esposto (da solo) in una villa che non ha mai affrontato eventi simili.
I prestiti museali sono normali, ma di norma vengono fatti a istituzioni di pari livello, per mostre con finalità scientifica o motivazioni straordinarie. Vero è che la norma – scritta anche nei regolamenti ministeriali – negli ultimi anni in Italia è stata stracciata più volte per opere finite da sole al Vinitaly, allo stand di Bottega Veneta alla Milano Fashion Week o in aeroporti.
Mai era accaduto che un prestito di così alto livello venisse concesso da un museo pubblico alla fondazione privata di un politico, peraltro un esponente di spicco di maggioranza.
È proprio la fondazione di Lupi, nata del 2001, a “donare” il Caravaggio di Palazzo Barberini al Comune di Merate, per una sorta di ostensione che inizierà il 25 ottobre. Lo fa grazie a generosi sponsor – tra cui Intesa Sanpaolo, Sea, Pwc e altri – che solo nel 2024 hanno contribuito per oltre mezzo milione alle sue attività sociali e “mecenatistiche”
Palazzo Barberini, da qualche mese retto da un nuovo direttore museale alla prima esperienza, spiega così la scelta: “L’esposizione gratuita per un solo mese del Narciso in Lombardia contribuirà ad avvicinare le scuole e i giovani all’arte di Caravaggio”. “Costruiamo il futuro” ha versato alla Galleria un contributo per ottenere il prestito: 30.000 euro. Poi 33.500 per trasporto climabox e assicurazione, tutto a carico della Fondazione, con fornitori “tutti specializzati e qualificati nel trasporto di opere d’arte”. Costo tutto sommato limitato, per un Caravaggio, seppur d’attribuzione contesa
Palazzo Barberini assicura che la fondazione si occuperà anche dei costi di custodia ma il Comune di Merate da un mese a questa parte cerca disperatamente volontari per garantire la fruizione della mostra: il 6 settembre un appello alle associazioni del territorio, il 25 una call pubblica su social e i giornali.
Le condizioni di sicurezza non sono un tema irrilevante. Nel 2008 Villa Confalonieri era sede del Comune. La notte tra 11 e 12 agosto subì il furto di 33 beni tra cui un quadro che era parte dell’ornamento del palazzo. “Ma abbiamo fatto dei lavori su questo” assicurano dal comune ospitante.
Quello che non si può comprare è il senso scientifico della mostra. L’anno scorso, per dire, la Fondazione di Lupi si era fatta prestare un dipinto di Marco D’Oggiono dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano (privata), ritrovato dai carabinieri nel 2021 e appena restaurato, per esporlo proprio a Oggiono, con un collegamento sia con il dipinto sia con il territorio: Caravaggio invece è nato a Milano e ha vissuto parte della giovinezza nella Bergamasca
“L’idea di fondo è la valorizzazione delle connessioni tra le province, forze motrici di questo Paese, e i grandi centri culturali”, spiega la fondazione. Il “Narciso” quest’anno è già stato al Pompidou di Metz e l’anno prossimo sarà probabilmente esposto alla mostra “Rivoluzione Caravaggio” in occasione del Giubileo. Nel mezzo, una curiosa fermata a Merate.
(da Fatto Quotidiano)
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