IL MINISTRO SAVONA ANCORA “ATTIVO” NEL FONDO SPECULATIVO DI LONDRA CHE AVEVA DETTO DI LASCIARE: INVITA A INVESTIRE IN TITOLI ITALIANI MENTRE LUI INVESTE ALL’ESTERO
SAVONA NON E’ SOLO TITOLARE DI DEPOSITI IN SVIZZERA, MA E’ ANCORA “DIRECTOR ACTIVE” DI UN FONDO DI CUI E’ SOCIO
Già dal 23 maggio, prima del giuramento del governo giallo-verde, aveva garantito che avrebbe rinunciato alla carica di presidente del fondo speculativo Euklid Ltd basato a Londra. Ma a oggi il ministro degli Affari Europei Paolo Savona continua a essere “director active” dell’hedge fund, “che controlla un fondo speculativo ed effettua anche scommesse ribassiste sui mercati”. Il ruolo del ministro è riportato nero su bianco dal registro delle imprese inglese (Companies House).
A scriverlo è il Corriere della Sera, dove in un articolo di Federico Fubini si ricostruisce il ruolo dell’economista euroscettico all’interno del fondo nato nel 2014 e “imperniato sull’uso delle di tecnologie come l’intelligenza artificiale e il registro digitale Blockchain”.
La carica di presidente alla quale Savona dice di avere rinunciato nel diritto societario inglese non esiste.
Il ruolo viene determinato “dalle regole interne della società e a Euklid il presidente dispone di un voto doppio”.
Il punto è che la pagina sulle persone in carica presso l’hedge fund “a ieri sera — scrive Fubini — enumerava solo due ‘director’ senza qualifiche specifiche ma definiti ‘active’: il primo è il 34enne italo-americano Joseph Bradley, il secondo è Savona“.
Un dato che “appare in contrasto con la dichiarazione presentata dallo stesso ministro il 6 agosto scorso per la presidenza del Consiglio: lì Savona lascia vuota la casella sull’esercizio di eventuali funzioni di amministratore o sindaco della società “.
Al momento l’Antitrust non ha segnalato alcun conflitto di interesse. Ma l’ipotesi che Euklid abbia dimenticato “di segnalare al registro delle imprese che Savona non è più attivo come ‘director’” sarebbe “una dimenticanza rischiosa, perchè rende potenzialmente responsabile il ministro delle azioni dell’hedge fund“.
Fondato da Antonio Simeone, ex allievo alla Luiss, di Euklid Ltd Savona — che “non nasconde di essere azionista della società ” — “possiede 50mila azioni in euro di classe B (un’azione, un voto) in apparenza circa il 14% dei titoli su un totale dichiarato al registro delle imprese di Londra di 263.700 azioni in euro e 75mila azioni in sterline”. Le azioni sono “stimate al valore nominale di 56.355 euro” e il Corriere aggiunge inoltre che “Savona denuncia poi in totale altri 1,3 milioni di euro custoditi in Svizzera, parte in una polizza e parte in un conto”.
Contattato dal quotidiano, il ministro non ha risposto. E, dunque, non ha chiarito se abbia o meno un ruolo attivo all’interno del fondo.
Un silenzio sul quale interviene il vicepresidente della Camera Ettore Rosato (Pd) che su Facebook si rivolge al ministro: “Può cortesemente rispondere, non a noi, ma a Fubini del Corriere della Sera che gli chiede conto della sua partecipazione a fondi speculativi che potrebbero avvantaggiarsi delle sue azioni o dichiarazioni? Ma poi ministro come funziona? Per gli italiani inviti a investire su titoli italiani e lei invece meglio all’estero?”.
Sul fronte di Liberi e uguali, anche il capogruppo alla Camera Federico Fornaro chiede a Savona di chiarire “quali siano i rapporti in essere con il fondo speculativo Euklid: ha ancora incarichi societari come risulterebbe dai documenti del registro imprese inglese oppure è soltanto un ritardo tecnico di registrazione delle dimissioni annunciate il 23 maggio scorso?”.
Fornaro sottolinea poi come “in una fase così difficile e complicata per la nostra finanza pubblica, ogni ombra di sospetto, infatti, deve essere fugata senza indugio e senza reticente. I fondi speculativi stanno giocando una loro partita ribassista sui titoli del debito pubblico italiano e non è pensabile che un ministro della Repubblica possa avere un ruolo in una squadra avversaria dell’Italia”.
Anche il capogruppo dem in Commissione bilancio alla Camera Luigi Marattin insiste sulla vicenda e in un tweet scrive: “È vero che Savona è ancora membro attivo di un fondo speculativo inglese? E come mai, mentre insiste affinchè gli italiani mettano tutti i propri risparmi in titoli di Stato, lui mette i suoi in Svizzera?”.
E il deputato dem Filippo Sensi aggiunge: “Per evitare opacità e conflitti di interesse, con Marattin chiederemo che esponenti di governo e presidenti di commissione diano conto per trasparenza ogni tot di loro movimenti in Borsa“.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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