IL PARTITO DEGLI ACCATTONI ORA CERCA DI COMPRARSI ANCHE SEI DEPUTATI RADICALI
SILVIO SI RIDUCE A FARE LA CORTE A PANNELLA, LA BONINO PERO’ E’ ANCORA LUCIDA E SI OPPONE A UNA MEDAGLIA ALLA MEMORIA PER MARCO… SAREBBE DIVERTENTE DOVERSI TROVARE A GIUSTIFICARE UNA BELLA AMNISTIA DA PARTE DEI FINTIDESTRI INTRANSIGENTI DEL PDL
Su Facebook sostiene che è “un dovere aiutare le istituzioni”.
Poi ammette di stare trattando con il Cavaliere e dichiara che “tra il puttaniere Berlusconi e il casto Formigoni non si può stare che col primo”.
Marco Pannella si prepara (e prepara i suoi) all’ennesima giravolta della sua lunga carriera. Ha un pugno di deputati che valgono oro per il premier, e poco importa che siano stati eletti nelle liste del Pd.
Vuole rientrare in gioco.
E il gioco che va alla grande è allargare la maggioranza.
O tenerla per le palle, direbbe con una delle sue abituali perifrasi.
Sulla mossa del sovrano la monarchia radicale sembra perplessa.
Emma Bonino, che nel regno svolge le funzioni di Regina madre, dice che non si fida di Berlusconi.
Mentre dai militanti, vagamente disorientati, arrivano centinaia di messaggi per niente gentili.
In un colloquio con La Stampa il leader radicale ha spiegato che «sostenere le istituzioni è un dovere repubblicano».
Quindi c’è una trattativa con Berlusconi «Sì, me vediamo cosa ci offre», spiega Pannella. L’altolà della vice presidente del Senato arriva dai microfoni di radio Radicale. «Capisco questa iniziativa di Marco quando dice che bisogna scommettere il pochissimo probabile contro il molto possibile. Ma io rispetto a lui ho meno fiducia».
«Berlusconi – ragiona la Bonino – non mi pare più in grado di gestire alcunchè politicamente parlando, non lo ha fatto nemmeno in periodi meno turbolenti, e non vedo perchè dovrebbe farlo adesso», dice a Radio radicale.
«Capisco questa iniziativa di Marco (Pannella, ndr.) quando dice che bisogna scommettere il pochissimo probabile contro il molto possibile- aggiunge Bonino – Ma io ho rispetto a lui probabilmente meno fiducia. Io penso che non solo Berlusconi non mi pare più in grado di gestire alcunchè politicamente parlando, non lo ha fatto nemmeno in periodi meno turbolenti, e non vedo perchè dovrebbe farlo adesso».
La Bonino cita un esempio di possibile convergenza: una bella amnistia da parte del governo troverebbe certamente i radicali favorevoli.
Sarebbe divertente vedere le truppe intransigenti e reazionarie di Pdl e Lega costrette a votare un’amnistia per assicurarsi sei voti radicali che possano assicurare l’impunità del loro amato premier.
Dal partito degli accattoni ormai c’è da aspettarsi di tutto e di più.
Leave a Reply