IL PROCURATORE LO VOI E L’USO DEI VOLI DI STATO: IL GOVERNO SPIEGHI PERCHE’ HA TOLTO A UN MAGISTRATO IN PRIMA LINEA CONTRO LA MAFIA UNA MISURA DI SICUREZZA CHE ALTRI HANNO AVUTO
IL PRECEDENTE DI FALCONE E ALTRI MAGISTRATI DI PALERMO… FAR VIAGGIARE UN SOGGETTO A RISCHIO IN UN AEREO CIVILE METTE A REPENTAGLIO LA VITA DEGLI ALTRI PASSEGGERI
È vero: ai tempi della Prima Repubblica c’era maggior larghezza nell’uso degli aerei di Stato. Ma nel caso di Falcone, obiettivo dichiarato della criminalità organizzata, il calcolo che si faceva non era certo economico.
Si considerava che oltre a mettere a repentaglio la sua vita, Falcone avrebbe potuto porre in pericolo i passeggeri dell’eventuale volo di linea su cui avesse viaggiato,
Un ragionamento simile il governo avrebbe dovuto farlo per il procuratore Lo Voi, nominato alla guida della Procura romana dopo aver guidato quella di Palermo e numerose operazioni antimafia che precedettero la cattura del boss Messina Denaro.
Ora Lo Voi è al centro dell’attenzione di Fratelli d’Italia per aver firmato, le comunicazioni giudiziarie contro Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano con le accuse di favoreggiamento e peculato per la liberazione del generale libico Almasri.
Gli rimproverano, nientemeno, di essersi vendicato perché gli è stato tolto l’aereo di Stato.
Un problema di sicurezza, e una decisione, quella di togliergli l’aereo, senza spiegazioni, oppure motivata dalla ragion di Stato.
Né più né meno come quella che ha portato a riaccompagnare a casa il torturatore Almasri.
(da La Stampa)
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