IL RITORNO IN POLITICA DI FINI MOVIMENTISTA: “SI PUO’ GIOCARE UNA PARTITA VINCENTE”
DOPO UN ANNO DI SILENZIO, L’EX LEADER DI AN LANCIA “PARTECIPA”, IL SUO NUOVO PROGETTO PER IL CENTRODESTRA
Aveva preannunciato la sua ridiscesa in campo con un video promozionale nelle vesti di allenatore. E oggi, al Palazzo dei Congressi dell’Euro, Gianfranco Fini dopo un anno di silenzio ha presentato la sua nuova idea di centrodestra, lanciando l’iniziativa “Partecipa, l’Italia che vorresti”.
L’ex leader di An guarda al futuro, non recide le radici profonde della destra a partire da Almirante mai nominato ma evocato, non rottama ma rinnova e, soprattutto, sceglie di mettersi in gioco in prima persona e in solitudine.
Una convention che già nel format declina i punti di riferimento e lo ‘schema’ scelto da Fini per quella che lui stesso definisce “una partita difficilissima” da giocare.
A scaldare la platea è un video in cui scorrono campioni come Federica Pellegrini e Valentino Rossi, mentre lo spot dell’evento è un filmato in cui Fini appare in veste di allenatore che manda giovani calciatori in campo.
Poi è lo stesso ex presidente della Camera a indicare le premesse indispensabili per “giocarsela”: “Si deve guardare avanti senza agitare una ideale scimitarra. Sarà deluso chi si aspetta da me chissà quali polemiche e recriminiazioni. Faccio un appello, evitiamo lo sterile sfogatoio o la seduta psicanalitica collettiva”. Ancora, serve una sana autocritica: “Dobbiamo guardare avanti coscienti di aver vissuto momenti difficili e dolorosi, in cui sono consapevole di aver commesso errori. Il che non significa essere pentiti perchè il tempo è galantuomo”.
Infine, l’obiettivo, chiaro: “Dobbiamo ragionare rivolgendoci non tanto ai partiti di destra e centrodestra ma agli italiani delusi dalla situazione della destra e del centrodestra, a quelli che gli hanno voltato le spalle”.
Fini poi annuncia al termine della convention l’avvio delle assemblee regionali e quindi di una fase di radicamento di un movimento che oggi è ancora senza nome: “E’ l’ultimo problema, prima parliamo tra di noi, poi pensiamo ai nomi”.
Quindi, fuori dal Palazzo, senza una vera organizzazione, “senza un centesimo” è il perimetro della sfida del Fini ‘movimentista’ che ha deciso di giocare quasi in solitudine.
(da “La Repubblica“)
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