IL SONNO GLACIALE DEL PD OLTRE I GUAI DELLA PREMIER
L’IRA CONTRO GLI INADEGUATI DONZELLI E DELMASTRO, L’IMBARAZZO DELLA PREMIER E IL TORPORE DEL PD
Come la gazzella della favola, ieri mattina Giorgia Meloni già sapeva che avrebbe dovuto correre più veloce della valanga provocata da Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro, ma che era già troppo tardi.
Immaginate ora il Pd come un ghiacciaio, un tempo gigantesco e solenne, assai ridotto ormai di superficie e non a causa soltanto del riscaldamento climatico.
Un blocco immobile come le nevi eterne anche se sotto la superficie il lavorio delle correnti determina un lento scivolamento verso l’estinzione (e il congresso). Purtuttavia, nessuno in questo mondo incantato e sonnolento sembra lamentarsene.
Anzi, il partito dominato come tutta la sinistra da quello sconfinato desiderio di sconfitta di cui parlava Nino Andreatta dopo avere pervicacemente cercato e subìto alle Politiche una pesante batosta elettorale a opera della destra, si accinge a consegnare prossimamente al nemico, e gratis, la Lombardia e il Lazio.
Purtroppo però l’altro giorno, a Montecitorio, qualcosa è intervenuto a turbare il lento e dolce naufragio. Per colpa delle accuse insensate di paraterrorismo rivolte al Pd da Donzelli, e dell’uso di intercettazioni riservate passategli dal coinquilino Delmastro, è venuto giù tutto.
Grosso guaio per la premier costretta a fare i conti con lo sdoppiamento di ruolo da cui è visibilmente affetta la classe dirigente di FdI che continua a comportarsi da opposizione mentre è al governo.
Con in più una buona dose di arroganza e di analfabetismo istituzionale (come ammesso dai Fratelli di più lungo corso).
Tutto ciò senza contare lo scompiglio causato tra i banchi dem. Dove molti avevano l’espressione di chi si è svegliato di soprassalto per il rumore di un tuono o dello sbattere di una finestra.
Non è che questo autogol della destra ci può rimettere in corsa per le Regionali? si è allarmato qualcuno. Non esageriamo, lo ha tranquillizzato il vicino di banco. Dopodiché, rasserenati, in parecchi hanno rimesso le lancette della sveglia sulle elezioni del 2032. Ed esposto il cartello si prega di non disturbare.
(da Il Fatto Quotidiano)
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