INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL’INPS TRIDICO: “INPS SOTTO ATTACCO DEGLI HACKER DA GIORNI”
IL SITO IN TILT SUL BONUS DA 600 EURO: “SIAMO COME IL PRONTO SOCCORSO, NON POSSONO ENTRARE IN MILLE IN UN SECONDO. NON C’E’ FRETTA, I SOLDI ARRIVERANNO ENTRO IL 15 APRILE”
Presidente Pasquale Tridico, sul sito dell’Inps sono partite le domande per il bonus da 600 euro. Il portale è in tilt, siamo all’insurrezione. Cosa sta succedendo?
Abbiamo ricevuto 300mila domande tra l’una di notte e le otto e mezza. Di fronte a un afflusso di questa portata, una disfunzione la devi mettere in conto. Le code così si creano inevitabilmente.
Siamo all’assalto. Non si poteva fare diversamente per garantire un accesso ordinato?
Questo è successo perchè si sta creando un’agitazione inutile. Lo voglio dire con chiarezza: non c’è bisogno che tutti facciano domanda oggi. La si può fare domani, dopodomani, la settimana prossima. Non c’è fretta.
Molti cittadini segnalano problemi di privacy. Scrive uno di loro: “Navigando per cercare la domanda da inviare mi vedo loggata con un altro nome e cognome”. Ci sono problemi di sicurezza?
Stiamo monitorando i server minuto per minuto. Molto spesso sono presi d’assalto da balordi e questo nel migliore dei casi. Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, e anche stamattina, violenti attacchi hacker. Ovviamente negli scorsi giorni abbiamo informato le autorità di sicurezza nazionale, la polizia e i ministri vigilanti.
La macchina dell’Inps è in affanno?
L’Inps è come il pronto soccorso. Non possono entrare in mille in un secondo perchè si intasa. Abbiamo risposto positivamente all’appello del governo di utilizzare il pronto soccorso quando è necessario. Non è la stessa cosa, ovviamente, ma il senso è quello. Chiediamo un po’ di responsabilità . Siamo al lavoro su più fronti.
Qual è la mole di lavoro?
Stiamo erogando 10 miliardi per 11 milioni di persone. Abbiamo semplificato il rilascio del Pin: per questi bonus si può utilizzare il cosiddetto mezzo Pin rilasciato sul sito senza attendere la seconda parte a casa. Abbiamo previsto un modulo di domanda super semplice per i bonus: non si allega nulla, si autodichiarano dati essenziali. Abbiamo semplificato le procedure della cassa integrazione. Abbiamo eliminato un processo di validazione presso le banche e le Poste del cosiddetto modello 163 per l’accredito sull’Iban.
Facciamo un passo indietro per inquadrare l’agitazione. Fino a ieri sera le istruzioni dicevano che i soldi sarebbero stati dati tenendo conto dell’ordine cronologico delle domande. Poi lei ha chiarito che non sarà così, ma è rimasta la paura di essere esclusi per esaurimento di risorse. Il rischio c’è?
C’è un limite di spesa per tutte le prestazioni sociali. Era successo la stessa cosa con il reddito di cittadinanza. Anzi, in quel caso si diceva che le domande si sarebbero riproporzionate se fosse stato raggiunto il limite delle domande. Noi, come amministrazione, ci adeguiamo a questo limite di spesa. Ma ci sarà un rifinanziamento da parte del governo.
Quando? Perchè qualcuno teme che arriverà tardi con la domanda e chissà quando prenderà poi il bonus di marzo.
I tre miliardi per il bonus di marzo bastano per i cinque milioni di beneficiari che noi abbiamo fotografato al 23 febbraio. I soldi ci sono. E il governo ha detto che ad aprile ci saranno altre risorse per il bonus, quello di aprile stesso.
Se si presentano in più di 5 milioni tra autonomi, partite Iva e tutti gli altri beneficiari cosa succede?
La legge è chiara. Prendiamo le partite Iva. La legge dice che devi averla al 23 febbraio. Se l’hai fatta dopo, non ti do il sussidio. Per questo dico che i soldi bastano per la platea che abbiamo fotografato. Non prendiamo ovviamente in considerazione gli irregolari.
Poi c’è la grande questione di quando i soldi del bonus arrivano sui conto correnti dei beneficiari. Appunto, quando?
Entro due settimane a partire da oggi. Tra il 10 e il 15 aprile.
Parlava di 300mila domande arrivate in poche ore. Da chi arrivano?
Le domande sono inviate al 95% dai cittadini, il 5% dai patronati. Il 59% delle domande sono quelle degli artigiani, il 29% professionisti, il 5% agricoli, il 5% stagionali, il 2% sono quelle dei lavoratori dello spettacolo.
L’Inps sta gestendo anche l’erogazione dei voucher per i baby sitter e i congedi parentali. Quante domande avete ricevuto fino ad ora?
Per i voucher baby sitter c’è un minor afflusso rispetto alle domande per il bonus e per i congedi, anche perchè la maggior parte delle persone sta a casa.
La macchina dell’Inps ad aprile potrebbe ritrovarsi a gestire anche il reddito di emergenza. Ha avuto un riscontro dal governo su questa misura? A che punto siamo?
Se ne sta occupando la ministra del Lavoro.
(da “Huffingtonpost”)
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