IRPEF, LA PROMESSA DI MELONI E’ UN BLUFF: STIPENDIO PIU’ ALTO SOLO DI 5-10 EURO
L’ESTENSIONE DELLA PRIMA ALIQUOTA IRPEF, PROMESSA DA MELONI, RISCHIA DI ESSERE UNA BEFFA
L’ampliamento della prima aliquota Irpef, quella più bassa, avrà un effetto quasi impercettibile sugli stipendi. La promessa della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di aumentare il peso delle buste paga dei lavoratori con redditi più bassi rischia di essere un bluff: l’aumento sarà solo di pochissimi euro, in alcuni casi persino meno di 5 euro al mese.
Meloni, incontrando negli scorsi giorni i sindacati, ha annunciato di voler “ampliare sensibilmente lo scaglione più basso per ricomprendere molti lavoratori”.
L’intervento sarà contenuto nella riforma fiscale che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2024: l’obiettivo più volte dichiarato dal governo è quello di ridurre le aliquote Irpef da quattro a tre.
Considerando ciò che ha detto Meloni e la riduzione degli scaglioni, sembra probabile che la prima aliquota venga estesa, accorpando anche la seconda al suo interno.
Andiamo con ordine: oggi le aliquote Irpef sono quattro. La prima prevede una tassazione al 23% per i redditi tra 0 e 15mila euro, la seconda una tassazione al 25% per i redditi tra 15mila e 28mila euro; la terza un prelievo del 35% per i redditi tra 28mila e 50mila euro; la quarta una tassazione al 43% per i redditi superiori a 50mila euro.
Il governo punta a tagliare uno scaglione dal 2024 e, seguendo le intenzioni di Meloni, questo potrebbe voler dire un’estensione della prima aliquota – quella al 23% – fino a 28mila euro di reddito.
Quanto aumenterebbero gli stipendi per chi guadagna tra i 15mila e i 28mila euro? In realtà la cifra è davvero molto bassa: parliamo di aumenti che vanno dai 40 a massimo 260 euro in un anno, se consideriamo solo il minor prelievo sull’Irpef senza tentare calcoli oggi non possibili su deduzioni e detrazioni.
Se prendiamo un reddito da 18mila euro, l’Irpef scenderebbe da 4.200 euro l’anno a 4.140 euro: un risparmio di soli 60 euro per tutto l’anno, ovvero circa 5 euro al mese in più in busta paga.
Salendo di reddito, il risparmio è maggiore: 100 euro l’anno per chi ha 20mila euro di reddito, 200 euro l’anno per chi ne guadagna 25mila e 260 euro per chi guadagna dai 28mila euro in su.
In pratica, nella migliore delle ipotesi l’aumento dettato da questa riforma dell’Irpef, con un’estensione della prima aliquota, può portare 20 euro in più al mese in busta paga.
Per chi guadagna meno, invece, il beneficio è ancora più basso: si arriva fino a meno di 5 euro aggiuntivi al mese per tantissimi lavoratori. In pratica, la misura promessa da Meloni – che ha peraltro costi molto alti, riguardando milioni di persone – sarà una beffa: pochissimi euro in più a testa a fronte di diversi miliardi di spesa pubblica.
(da La Notizia)
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