LA CORTE DEI CONTI: “REGIONE LIGURIA, BUCO DA 64 MILIONI”
LA RELAZIONE ANNUALE PUNTA L’INDICE CONTRO LA SANITA’ E IL FALLIMENTO DI ALISA CON UN DISAVANZO PEGGIORE D’ITALIA DOPO IL MOLISE
Un disavanzo complessivo di 64 milioni di euro. Con queste cifre la Regione Liguria ha chiuso il 2019. E per la Procura Regionale della Corte dei Conti ” è il peggiore disavanzo d’Italia, secondo soltanto a quello del Molise”. Un buco per buona parte determinato dal ” fallimento del sistema sanitario della Liguria”. Su questo si impernia metà della relazione stilata dalla magistratura contabile in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, che per il 2021 si tiene in remoto. Lo scorso anno era saltata, sempre per l’imperversare della pandemia
C’è di più nelle 103 pagine scritte dal Procuratore Regionale Claudio Mori: nessun ente sanitario regionale nel 2019 ha chiuso l’esercizio con utili. Tutt’altro. La mobilità extra- regionale ha un indice negativo per 71 milioni di euro, superiore a quella del 2018 che era di 58 milioni. Parliamo della fuga di pazienti verso le altre regioni, di liguri che si fanno curare fuori; di soldi che la Regione Liguria paga a Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana
Eppure la giunta regionale, presieduta da Giovanni Toti, sentita la commissione consiliare competente per materia, ha approvato un piano di efficientamento del Servizio Sanitario Regionale ” finalizzato ad ottenere, entro il 31 dicembre 2022, il pareggio dei bilanci delle Asl e degli ospedali (legge di stabilità della Regione Liguria), garantendo l’efficacia nell’erogazione dei Lea”. I Livelli Essenziali di Assistenza
Un dèjà – vu. Scrive la Corte dei Conti che ” il piano prevedeva una progressiva riduzione delle perdite totali rispetto al risultato dell’esercizio già nel 2015″. In quell’anno ( il centrodestra vinse le elezioni contro il centrosinistra) il buco era di 102 milioni di euro e sarebbe dovuto essere coperto entro il 2019
Così non è stato. Anche se per la Regione ” il punto di forza del piano era rappresentato dalla istituzione dell’Agenzia Ligure Sanitaria — istituita con la legge regionale n. 17/2016 — nuova azienda con funzioni di programmazione sanitaria e sociosanitaria, coordinamento, indirizzo e governance delle Asl e degli altri Enti del servizio sanitario regionale”.
All’agenzia è stata affidata l’impostazione della riduzione dei costi, mettendo in piedi la Centrale Unica degli Acquisti: ” una gestione accentrata che avrebbe dovuto garantire, anche puntando sulla realizzazione di economie di scala, risparmi di spesa. Ma la Procura della Corte dei Conti afferma: “Alisa non è riuscita a conseguire gli obiettivi”. ” Ed i risultati consolidati del servizio regionale per gli anni 2017-2019 sono stati tutti con il segno negativo: 56 milioni nel 2017, nel 2018 ben 56 milioni e 64 milioni di euro nel 2019″
Quindi, gli obiettivi programmati non sono stati raggiunti. ” Tuttavia — scrive il Procuratore Regionale — è fondamentale, a questo proposito, che ne vengano misurati gli scostamenti, analizzate le cause e vengano predisposte le misure correttive”. E però l’ex direttore generale di Alisa ( il commissario straordinario Walter Locatelli decaduto il 31 dicembre scorso) e quelli delle aziende sanitarie hanno avuto le retribuzioni accessorie, cioè i premi per il raggiungimento degli obiettivi. La Procura si domanda se, per il raggiungimento del pareggio del conto economico consolidato sanitario, siano stati dati precisi obiettivi in tal senso ai direttori generali… tenuto conto del mancato raggiungimento…”.
La penultima bacchettata della Corte dei Conti è sulle ” unità aggiuntive nella pianta organica di Alisa… con sottrazione di personale regionale dalla Regione o dagli enti del servizio regionale…”. Poi c’è “l’elevato stock di residui passivi della Regione nei confronti degli enti del servizio sanitario, pari a 497 milioni e 172 mila euro”. Anche se la Regione imputa tale sofferenza ” ai ritardi nelle erogazioni ed agli inadempimenti dello Stato”. Risposta che, a parere della Procura, ” non risulta del tutto attendibile, ma, soprattutto, credibile”.
(da agenzie)
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