LA CRISI ISTERICA DEI SOVRANISTI SUI SOCIAL PER RULA JEBREAL A SANREMO
AVER DETTO, DOPO L’ATTENTATO DI LUCA TRAINI A MACERATA, CHE IN ITALIA C’E’ UN PROBLEMA DI RAZZISMO SCATENA ANCORA OGGI L’ODIO DEI RAZZISTI DI FRONTE A UNA VERITA’ PROVATA
Alla fine la RAI ha deciso che Rula Jebreal potrà partecipare alla settantesima edizione del Festival di Sanremo. Come ampiamente prevedibile la decisione ha sconvolto i fan del sovranismo all’italiana.
Il motivo è molto semplice: la giornalista ha la cittadinanza italiana ma è di origine straniera. Oltre a questo si è resa colpevole di un reato terribile: dopo l’attentato di Macerata, quello di Luca Traini, ha scritto che in Italia c’è un problema di razzismo. Non proprio una novità o un’accusa campata in aria visto che del razzismo in Italia parlano in tanti, anche tra gli italiani “di nascita”.
Ma appunto Rula Jebreal non è nata in Italia, quindi è una di quelle persone che devono essere eternamente grate della possibilità che è stata loro concessa e non devono mai e poi mai permettersi di criticare il paese che le ha accolte.
Nei giorni scorsi la Jebreal era stata oggetto delle attenzioni dei difensori della Patria.
È quindi del tutto “naturale” che anche alla notizia della conferma della presenza di Rula Jebreal al Festival si siano scatenate nuove polemiche.
Alcuni preferiscono parlare del boicottaggio che si preparano a mettere in atto nei confronti della Rai per dimostrare tutto il loro sdegno. C’è però un dilemma: come fare a seguire e tifare per Rita Pavone, l’idolo delle folle sovraniste in gara sul palco dell’Ariston?
Un altro sostiene che Rula Jebreal — definita “una stronzetta di sinistra” — “non rappresenta nessuno”.
Ma da che mondo è mondo a Sanremo non si va perchè si è eletti da qualcuno, quindi al massimo parlerà rappresentando sè stessa, come ha sempre fatto e come fa più o meno chiunque salga sul palco del Festiva
Sembra davvero inconcepibile che una donna possa parlare di violenza contro le donne in diretta televisiva. Magari Rula Jebreal non dirà nulla di eclatante, ma perchè bollare un discorso a favore dei diritti delle donne (e contro gli uomini che le uccidono o le violentano) come appartenente ad una sola parte politica? Non ha senso.
Come quelli che — dimostrando che in Italia c’è davvero un problema di razzismo — continuano a rimarcare il fatto che è una donna “nera” che odia l’uomo bianco.
Esattamente quel genere di vittismo da white genocide che è alla base del suprematismo bianco di certi gruppi di neonazisti.
(da “NextQuotidiano”)
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