LA LEGA: “FORMIGONI FACCIA UN PASSO INDIETRO”, MA IL PDL NE FA DUE AVANTI: “SE FATE CADERE LA LOMBARDIA, UN MINUTO DOPO CADONO LE GIUNTE DI VENETO E PIEMONTE”
MARONI PROVA AD ALZARE LA VOCE E RIMEDIA DUE SCHIAFFONI: VOLEVA LA LOMBARDIA AL VOTO IN PRIMAVERA, ORA COTA E ZAIA SE LA FANNO SOTTO
La giunta regionale della Lombardia si avvia a nuove elezioni dopo l’ennesimo scandalo, che questa volta vede coinvolto l’assessore regionale Zambetti?
La Lega sul far della sera chiede al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, di azzerare la giunta da lui guidata e lo avverte che ha in mano le dimissioni di tutti i consiglieri e degli assessori della Lega in Regione. «Lasciamo a Formigoni la scelta se fare un passo indietro o uno di lato – ha detto il segretario regionale della Lega Matteo Salvini al termine di un incontro con i consiglieri al Pirellone – ci aspettiamo quanto meno l’azzeramento dell’intera giunta, l’eventuale dimezzamento dei nuovi assessori, eventualmente con un altro presidente di Regione».
In pratica se lasciasse il posto a un leghista si potrebbe andare avanti.
Qualche ora dopo è arrivata la replica di Formigoni: «Mi sono sentito con il presidente Berlusconi e con il segretario Alfano, che hanno confermato la linea del Pdl: se cade la Lombardia un secondo dopo cadono Veneto e Piemonte».
Così ha riferito il presidente della Regione Lombardia al suo entourage, secondo il quale il governatore è «assolutamente tranquillo» perchè «quella assunta stasera dalla Lega è una decisione presa a livello locale».
Come dire che Salvini non conta una mazza e che se Maroni vuole suicidarsi è libero di farlo.
Cota e Zaia saranno felici e riconoscenti a Salvini per le sue parole.
Forse il cantante del “senti che puzza, stanno arrivando i napoletani” farebbe meglio a preoccuparsi della visita di ieri della GdF al gruppo regionale dela Lega dove Boni è nuovamente indagato per la gestione dei fondi del gruppo.
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