LA MERKEL CI DARÀ I SOLDI, MA NON PER IL TAGLIO DELLE TASSE: RENZI DOVRA’ CERCARE LE COPERTURE ALTROVE
SECONDO BASSANINI, PRESIDENTE DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI, “ANGELA MERKEL POTREBBE DIRE SI’ A RENZI, MA SOLO PER USARE LO 0,3 DEL DEFICIT PER I DEBITI IN CONTO CAPITALE PIUTTOSTO CHE PER IL CUNEO FISCALE”
“Mi aspetto che Angela Merkel dica a Matteo Renzi che è importante il suo impegno per rispettare il vincolo del 3%” ma anche che apprezzi “che l’Italia abbia annunciato una serie di misure per rilanciare la crescita”.
Così il presidente della Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini, a ‘In 1/2h’ su Rai3. “Credo che la Germania – aggiunge Bassanini – sarà più favorevole a usare lo 0,3-0,4% di margine di deficit per i debiti in conto capitale piuttosto che per il cuneo fiscale”.
Insomma, Renzi dovrà cercare altrove i soldi per tagliare le tasse ai lavoratori.
Per risolvere il problema delle coperture, il premier deve così sperare che la spending review non gli dia quei 3 miliardi promessi dal commissario Carlo Cottarelli. Ma almeno 7 miliardi.
Per i debiti della pubblica amministrazione di parte corrente “che sono il grosso” e che vengono stimati tra i 20 e i 100 miliardi di euro, Bassanini, si dice convinto che il pagamento sia possibile “molto prima della fine di luglio, bastano due o tre mesi”, anche perchè sono già stati conteggiati nel tetto deficit del 3%”.
Intervistato da Lucia Annunziata, Bassanini aggiunge che i debiti in conto capitale, “per i quali bisogna invece trovare una copertura”, e che sono stimati tra i 5 e i 10 miliardi, “i tempi sono un pochino più lunghi”.
Il presidente della Cassa depositi e prestiti ritiene comunque “credibile” la data del 21 settembre indicata dal premier Renzi.
Bassanini poi spiega che l’ex premier Enrico Letta “per quanto ne so io era assolutamente favorevole” alla soluzione per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione “ma ci sono state una serie di obiezioni da parte delle amministrazioni del ministero dell’Economia e Finanza che temevano che potesse emergere debito, cosa che l’Europa non vorrebbe”.
(da “Huffingtonpost”)
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