LA MORETTI A SOLI 5 PUNTI DA ZAIA: SALVINI SE LA FA SOTTO E RINVIA L’ESPULSIONE DI TOSI
IL NAZIONALE PONE TRE CONDIZIONI CHE SONO UN CEDIMENTO AL SINDACO DI VERONA: LA SUA LISTA FA PAURA AL “SISTEMAMOGLI” E AL DANDY DI CONEGLIANO
Matteo il bullo (quello padagno) doveva oggi ratificare l’espulsione del sindaco di Verona, Flavio Tosi, ma la riunione iniziata alle 15,30 in via Bellerio è stata all’insegna della imminente crisi di nervi.
E’ stato il sondaggista di fiducia Amadori a far cambiare parere al plotone di esecuzione presieduto da Bossi e a rovinare la digestione a molti: un sondaggio sulle regionali con Tosi in campo vedrebbe, oggi come oggi, Zaia al 40% (aveva il 45% fino a pochi giorni fa), la Moretti in paurosa crescita al 35% (aveva il 30%) e Tosi tra i 5% e il 10% in crescita.
A due mesi dalla elezioni, il 5% è nulla, considerando che la Moretti ha finora coperto solo il 50% degli oltre 500 paesi della regione, che Forza Italia potrebbe giocare qualche scherzo, che in 60 giorni Tosi potrebbe fare altri danni e che una presenza pesante di Renzi negli ultimi giorni potrebbe far crescere ancora il consenso per il centrosinistra.
Come aveva ipotizzato Maroni, “non vi rendete conto che qua si rischia di perdere il Veneto”, con un crollo tragico di immagine.
Di fronte a uno Zaia più pallido del solito e a un Salvini che non ne ha azzeccata una, si elabora una strategia: rinviare ogni decisione di 24 ore e proporre a Tosi tre condizioni che in realtà sembrano più concessioni che altro.
Non ci dovrà essere alcuna lista a suo nome alle regionali venete, il sindaco di Verona dovrà garantire altresì che non presenterà la sua Fondazione ‘Ricostruiamo il Paese’ in nessun luogo alle prossime amministrative, chiari sintomi di crisi nervosa.
E poi la retromarcia: la lista della Liga veneta sarà decisa dal direttivo nazionale veneto (guidato dallo stesso Tosi) ma i nomi dovranno passare il vaglio del commissario ad hoc Gianpaolo Dozzo per la ratifica.
Soluzione prevista dallo statuto ma che fino a ieri era negata.
Non solo: al governatore Luca Zaia sarà concesso di presentare una lista a suo nome, ma dovrà trattarsi di una civica vera, senza candidati iscritti alla Lega (in origine Zaia puntava molto a piazzarci amici suoi).
Ora si attende che Tosi si esprima su questa proposta: tutto dipende da quanto uomini di fiducia gli verrebbero garantiti nella lista ufficiale della Lega.
Se è una trappola non ci starà , ormai è evidente, lo ha ribadito ancora poche ore fa: non baratto la mia dignità per un compromesso al ribasso, le liste le decide la Liga veneta.
Quel che è certo è che oggi qualcuno ha abbassato la cresta.
Leave a Reply