LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI: VERTICE NOTTURNO PER DECIDERE LE LISTE PDL
PREVEDIBILE IL SI’ A DELL’UTRI, COSENTINO, SCAJOLA… A RISCHIO MILANESE, LABOCETTA, PAPA E LANDOLFI… SCURE SUGLI EX AN: RISCHIANO AUGELLO, LAFFRANCO, ARACRI E SAGLIA
L’immagine è quella della tela di Penelope: liste che vengono chiuse e poi riaperte nel giro di dieci minuti.
La tensione tra via dell’Umiltà e palazzo Grazioli è alle stelle.
L’input del Cavaliere è quello di andare avanti ad oltranza tanto che lo stesso ex premier avrebbe riconvocato i big pidiellini che si occupano delle liste a tarda sera a via del Plebiscito.
Riunione che inizierà dopo la fine della trasmissione ‘Italia Domanda’ che vede unico ospite protagonista proprio Berlusconi.
Il nodo da sciogliere continua ad essere quello delle deroghe e dei cosiddetti ‘impresentabili’. Nodi su cui da giorni si registrano pesanti divergenze tra Denis Verdini e Angelino Alfano.
Ragionamenti però a cui non rimane indifferente nemmeno Berlusconi.
L’ex capo del governo continua a ripetere ai suoi fedelissimi di essere un garantista per cui contrario ad escludere dalle liste ‘big’ del Pdl che non sono stati condannati in via definitiva.
A mettere però in allarme l’ex premier sarebbe una parte dei suoi consiglieri pronta ad invitarlo ad una «seria riflessione» prima di dare il via libera ufficiale alle liste: devi considerare – è una delle tesi sottoposte all’ex capo del governo in queste ore a palazzo Grazioli – che gli avversari farebbero la guerra sul tema delle liste pulite.
Parole che avrebbero fatto scattare un campanello dall’allarme soprattutto in chiave ‘sondaggi’ ed il rischio che Berlusconi vuole evitare è che candidature cosiddette ‘scomode’ possa fermare la risalita dei consensi pidiellini.
L’argomento sarà affrontato (pare in via definitiva) nella riunione che l’ex capo del governo ha convocato nella notte a palazzo Grazioli.
Una summit ristrettissimo preceduta da una riunione a cui avrebbero preso parte solo Alfano, Renato Schifani e Denis Verdini.
Lo schema al momento prevede la presenza nelle liste di Nicola Cosentino (in realtà il più blindato), di Claudio Scajola e pare anche di Marcello Dell’Utri.
Più in bilico Marco Milanese, Amedeo Labocetta, Alfonso Papa e Mario Landolfi.
In attesa di conoscere le loro sorti, così come i nomi di tutta la pattuglia dei ‘derogati’ (non più di una trentina) si prova a disegnare il risiko delle altre regioni.
Se in Lombardia Formigoni dovrebbe aver ottenuto un buon posto per la lista al Senato insieme a Sandro Bondi e Paolo Romani, in Abruzzo, nonostante non ci sia ancora l’ufficialità , dovrebbe essere candidato Gaetano Quagliariello al Senato insieme a Paola Pelini mentre alla Camera il capolista ‘top secret’ dovrebbe essere un esponente della società civile.
In Sicilia Alfano è confermato capolista nella circoscrizione occidentale mentre in quella orientale ci sarebbe l’ex ministro della Difesa Antonio Martino.
Al Senato, dopo il Cavaliere, verrebbe candidato Schifani.
Nel Lazio 1 ed in buona posizione invece c’è Barbara Saltamartini, unica dei deputati vicini al sindaco Gianni Alemanno che verrebbe ricandidata.
La ‘scure’ si dovrebbe abbattere poi su diversi esponenti provenienti dalle file ex An. In bilico Andrea Augello, Pietro Laffranco e Francesco Aracri così come Stefano Saglia.
(da “il Messaggero”)
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