LA PAURA ASTENSIONISMO SUI PARTITI
GLI EFFETTI DI UNA SCARSA AFFLUENZA ALLE URNE… ALIMONTE: “SI SCENDERA’ SOTTO IL 60%”
Tutti la evocano, tutti la temono. È l’astensione, grande incognita delle Regionali di oggi.
Quanto crescerà ? E su quale partito si accanirà ?
Nel dubbio, i leader si sgolano per chiamare gli elettori alle urne. Sperando di limitare i danni.
Il grillino Alessandro Di Battista, ad esempio, ne fa una questione antropologica: «Chi si astiene fa un favore al sistema perchè i collusi con il sistema — ahimè — votano sempre».
Pino Pisicchio, capogruppo del gruppo misto, invece, si lascia guidare dal suo fiuto da decano: «Come meravigliarci del fatto che una quantità di elettori potrebbe decidere di non andare alle urne? Questa campagna si è nutrita solo di veleni».
Nessuno, naturalmente, può prevedere la portata del fenomeno. Peseranno mille fattori, tra loro indipendenti: «Prima di tutto l’effetto vacanze, perchè è iniziato il primo ponte della stagione — elenca Alessandra Ghisleri, la sondaggista preferita da Silvio Berlusconi — E poi ancora il meteo, che pare sia molto buono, e il fatto che si voti solo di domenica.Infine il significato del voto: il momento è particolare e i cittadini sono molto critici verso la politica. Infatti spesso sento rispondere: “Tanto non cambia mai nulla”».
I dati aiutano a inquadrare il punto di partenza.
Alle Politiche del 2013 l’affluenza fu del 75%.
Alle Europee del 2014, poco meno del 59%.
Per quanto riguarda le sette Regioni al voto, le percentuali del 2010 si attestarono sopra il 60%: Liguria 61%, Veneto 66%, Toscana 61%, Umbria 65%, Marche 61% Campania 63%, Puglia 63%.
È ipotizzabile che calino ulteriormente?
«Possiamo prevedere che l’affluenza sarà inferiore al 60% — risponde il politologo Roberto D’Alimonte -Tra il 50 e il 60% saremmo all’interno del trend storico. Sotto il 50%, invece, si tratterebbe di una “rottura”».
Ancora più difficile è immaginare gli effetti dell’astensione sulle coalizioni in gara. «Penalizzerà il governo? Questo non si può prevedere ».
E i cinquestelle potrebbero essere favoriti da una bassa affluenza? «Nelle elezioni amministrative — ricorda il professore — non sono mai andati particolarmente bene, tranne alcune singole eccezioni».
Su Forza Italia, però, qualcosa D’Alimonte sente di poter anticipare: «Soffrirà . È in una fase declinante. E poi a livello locale ha sempre sofferto».
C’è un’ultima incognita da tenere in debito conto: l’effetto “impresentabili”.
Potrebbe pesare parecchio. E non solo in Campania.
«È un caso che ha avuto risonanza nazionale spiega Ghisleri — Nessuno può dire quanto influirà anche nelle altre regioni, ma in qualche modo influirà ».
Tommaso Ciriaco
(da “La Repubblica“)
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