LA PROCURA INDAGA SULLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2022: “ALL’ESTERO HANNO VOTATO TROPPI CENTENARI”
LA GUARDIA DI FINANZA STA LAVORANDO SULLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO DEL NORD E CENTRO AMERICA
Sono troppi i centenari che hanno votato all’estero alle ultime politiche. Numeri record. Insomma, qualche cosa non torna. Per questo la procura indaga sul singolare caso della longevità degli italiani che vivono fuori dai confini nazionali.
In campo è scesa la Guardia di finanza che sta lavorando sulla circoscrizione estero dell’America settentrionale e centrale. Un collegio piuttosto ampio che raggruppa 22 Paesi: Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Costa Rica, Cuba, Dominica, Repubblica Dominicana, El Salvador, Giamaica, Grenada, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Saint Kitts e Nevis e Stati Uniti d’America.
L’indagine parte da una denuncia presentata da Andrea di Giuseppe. Di Giuseppe, 58 anni, romano, residente a Miami Beach, è stato eletto alla Camera, in quota Fratelli d’Italia, proprio nel collegio elettorale nord e centro America. Il parlamentare, dopo aver acquisito i dati degli aventi diritto dal Ministero degli Interni, ha deciso ad ottobre di depositare un esposto: «Emerge una situazione – si legge nella denuncia – che non è credibile e che dimostra la non attendibilità della lista stessa, fatto che porta ad affermare che il risultato potrebbe essere alterato».
Il neodeputato, nella denuncia presentata dagli avvocati Romolo e Massimo Reboa, individua nel numero di persone che sono arrivate al secolo d’età, una delle principali vulnerabilità del voto all’estero: gli elettori della circoscrizione America settentrionale e centrale sono «437802. I centenari sono 2218, intorno allo 0,5%. I centenari che vivono in Italia sono 17156 (gennaio 2021)» con una percentuale molto più bassa rispetto ai loro coetanei che vivono oltreoceano.
Ora le ipotesi potrebbero essere due: la prima è che negli Usa, in Messico o in Canada (per citare solo alcuni Paesi) si vive meglio, quindi si campa di più rispetto a Roma o a Milano. Questo giustificherebbe un numero così elevato di persone che hanno soffiato le 100 candeline. Oppure che, in realtà, molti siano morti e non sia stato segnalato il decesso e qualcuno, al posto loro, abbia votato. «L’analisi dei dati rende realisticamente ipotizzabile – si legge sempre nella denuncia – che vi siano decine di migliaia di persone che risultano presenti nelle liste benché decedute e che quindi sia altamente probabile che, in loro nome, vi siano dei terzi che esercitano il diritto di voto. Fatto che potrebbe essere non occasionale, ma l’esecuzione di un consolidato disegno criminoso».
Ad ogni modo la segnalazione del deputato sta trovando i primi riscontri nel lavoro di investigatori e inquirenti. Anche perché il problema dei connazionali centenari sarebbe doppio. Non ci sarebbe solo la manina di qualcuno che esprime preferenze durante le elezioni politiche. Quella stessa manina andrebbe anche a ritirare la pensione del parente estinto.
«Attendiamo fiduciosi lo sviluppo delle indagini della guardia di finanza e della procura», fa sapere l’avvocato Reboa.
Per adesso il fascicolo è aperto a modello 45, quindi senza ipotesi di reato. La verifica sull’effettiva esistenza dei nostri connazionali centenari oltreoceano è appena iniziata.
(da La Repubblica)
Leave a Reply