LA PROVOCAZIONE DEL SOTTOSEGRETARIO ALL’ECONOMIA: “SETTE GIORNI DI FERIE IN MENO PER OTTENERE UN PUNTO DI PIL”
PAOLILLO: “LAVORIAMO SOLO NOVE MESI ALL’ANNO. AUMENTIAMO IL TEMPO DEDICATO ALL’OCCUPAZIONE PER FAR RIPARTIRE LA PRODUTTIVITA’”
Aumentare il tempo di lavoro per far ripartire la produttività . E’ la ricetta del sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo.
“Nel brevissimo periodo, per aumentare la produttività del Paese – ha spiegato – lo choc può venire dall’aumento dell’input di lavoro, senza variazioni di costo; lavoriamo mediamente 9 mesi l’anno e credo che ormai questo tempo sia troppo breve”.
Secondo Polillo, “se noi rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul Pil immediato di circa un punto”.
Il sottosegretario, parlando a margine di un convegno a Roma, non vede particolare difficoltà a realizzare questo obiettivo.
“Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità perchè abbiamo un deficit delle partite correnti della bilancia dei pagamenti che è di circa 3 punti del Pil, un dato spesso sottovalutato. Questo significa che noi ogni anno per sostenere i nostri consumi interni abbiamo bisogno di prestiti esteri che negli ultimi anni sono stati pari a 50 miliardi di euro. Quindi, se non chiudiamo questo gap non possiamo continuare a utilizzare prestiti esteri per sostenere i consumi”.
“Questo gap – ha aggiunto – lo possiamo colmare in due modi: riducendo la domanda interna e, sarebbe inaccettabile se non vogliamo distruggere il Paese oppure aumentando il potenziale produttivo del Paese”.
Premettendo che nel medio periodo bisogna pensare ad aumentare la produttività attraverso una razionalizzazione degli apparati produttivi, riducendo costi e sprechi per aumentare gli investimenti, Polillo ha sottolineato che nel breve periodo serve una scossa elettrica per far ripartire il sistema.
“Credo che la riflessione che dobbiamo fare è sullo shock che può venire da un aumento dell’imput di lavoro senza variazione di costo”. “Siamo in un Paese in cui si lavora mediamente nove mesi all’anno e, credo, che ormai bisogna ragionare che questi nove mesi di lavoro sono troppo brevi”
“Se noi rinunciassimo a una sola settimana di vacanza – sono parole di Polillo – avremmo un impatto immediato sul Pil di circa l’1%”. E lo stesso sottosegretario ha chiarito che “da parte dell’industria questo non deve essere un accordo generalizzato, ma deve essere un accordo per le aziende che sono state già ristrutturate e che hanno un mercato”.
Per chiarire che queste idee sono “in una fase di studio e di riflessione”, Polillo ha fatto presente che “anche i sindacati non sono contrari, almeno la parte più avveduta del sindacato che sta riflettendo per proprio conto su questo tema”.
E questa riflessione non è limitata ad alcune sigle: “All’interno di tutti i sindacati, compresa la Cgil, vi sono settori illuminati e riformisti – ha riferito Polillo – che ragionano in termini di interessi generali”.
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