LA TRAGICOMMEDIA DI SALVINI: DALLA BESTIA AL MEME VIVENTE
QUELLA DELLA LEGA ERA LA PIU’ GRANDE MACCHINA DELL’ODIO SUL WEB, MA ORMAI SI E’ TRASFORMATA NELL’OGGETTO DI SCHERNO PREFERITO
Viene quasi da rimpiangere “la Bestia” mentre si assiste alla campagna elettorale più triste di sempre, e cioè alla sconfortante sequela di spot della Lega per le elezioni europee. La “Bestia” è infatti diventata una specie di randagio sgarrupato in cerca di attenzioni, con un Matteo Salvini ridotto a tentare di raccattare voti utilizzando tappi di bottiglia, grilli e Vannacci (rigorosamente in ordine di credibilità).
È un contrappasso triste, quello di Salvini, passato dall’essere la più grande macchina d’odio sul web a trasformarsi nell’oggetto di scherno preferito da Millennials e Generazione Z.
La campagna elettorale della Lega si basa infatti su un’idea comparativa di un certo livello, ovvero il confronto tra ciò che è Europa (dunque cacca e pupù) e ciò che è Italia (dunque eccellenza e meraviglia). E quindi abbiamo la foto di una tizia che sgranocchia il temibile grillo europeo e il classico piatto italianissimo di spaghetti con la pasta ottenuta da farine canadesi e il pomodoro importato dal Marocco.
Che poi non si è capito perché la dieta europea consisterebbe in un unico grillo da masticare con gli occhi e le zampe e quella italiana in un piatto abbondate di spaghetti.
Il post è un paradosso statistico: riceve una media di 14 commenti di insulti ogni 2 commenti. Il meno gentile è “meglio le cavallette che i parassiti come te”, il più gentile è una bestemmia.
C’è poi l’immagine realizzata dall’intelligenza artificiale pure vagamente blasfema dell’uomo barbuto gravido paragonato alla famiglia tradizionale italiana e lo slogan: “Uomini incinti e follie woke? No grazie!”.
Il commento meno gentile è “Matteo mi hai convinto, l’8 e 9 giugno voterò Gesù Cristo IA incinto”, quello più gentile è una bestemmia.
Geniale anche l’immagine del tizio che rappresenta l’Europa e beve col tappo di plastica attaccato alla bottiglia e l’italiano che invece, dopo aver buttato il tappo in mare da uno scoglio, beve senza l’intralcio del tappo. Il commento meno gentile è “Stai diventando la mia pagina di meme preferita”, il più gentile è una bestemmia.
Ma c’è anche l’immancabile spot comparativo tra i pericolosissimi cibi prodotti nei laboratori europei e una bucolica immagine tutta italiana del trattore che attraversa i campi verdi al tramonto.
“Il commento meno gentile è: “Certo, i cibi italiani coltivati da poveracci sottopagati, riempiti di pesticidi e cresciuti su terreni discarica della camorra. Evviva l’eccellenza italiana!”. Quello mediamente gentile è “Pigliati a schiaffi Mattè”, il più gentile è una bestemmia.
La campagna comparativa è un tale disastro reputazionale che i ragazzi giovanissimi accorrono in massa per bullizzarlo, al che Salvini risponde fingendo autoironia: pubblica le parodie dei suoi spot, tipo la pizza all’ananas europea contro la margherita italiana o il bagno europeo senza bidet e quello italiano col bidet. Il risultato è che nessuno capisce che quelli sono meme-parodia ma li scambiano per la campagna ufficiale della Lega e così Salvini si becca altri insulti conditi come di consueto da considerazioni più moderate: sonore bestemmie.
In pratica, Matteo Salvini è ufficialmente un meme vivente, ne è ormai tristemente consapevole e quindi cerca di recuperare autorevolezza col generale Vannacci. Un’ideona.
Ma l’idea geniale della comparazione è venuta in mente anche a un altro cervello leghista, Susanna Ceccardi, la quale però deve attraversare un periodo di considerevole, immotivata autostima, perché la butta sull’accostamento estetico: pubblica le peggiori foto di Ilaria Salis, di Elly Schlein, di Lucia Annunziata e chiede ai follower di scegliere: O ME O LEI! Provate a immaginare Susanna Ceccardi che inaugura questa campagna fermamente convinta di essere una figa esorbitante e legge una sfilza di “LEI”.
Come Salvini, il passaggio da sedicente Miss Universo a meme vivente è stato fulmineo. Tornando a Salvini, sulla sua pagina colpisce anche un altro contenuto elettorale toccante, con un testimonial d’eccezione a rappresentare le famiglie tradizionali italiane: Chico Forti che abbraccia sua madre, il tutto corredato da una bandiera italiana, un cuoricino e la scritta: “Chico incontra sua madre dopo 16 anni: Ti voglio bene”.
L’idea è chiaramente quella di valorizzare i criminali italiani cresciuti con sani valori patriottici (infatti Forti ha fatto fuori un australiano, mica un italiano) e di sviluppare così nell’elettore un forte sentimento anti-europeista. Bravo Matteo. Bravo anche nell’aver avuto l’idea di piazzare i suoi slogan anti-ecologisti e anti-euro-follie green sui tram milanesi, ovvero i mezzi più ecologici delle città. Per coerenza li avrebbe dovuti piazzare su un tir a nafta. O di far attaccare sui taxi gli adesivi con su scritto: STOP CARNE CHIMICA E INSETTI. La carne chimica, nel piano ideologico della Lega per instillare paure ad minchiam, è l’evoluzione della “carne sintetica”. Mangi un filetto chimico e la lingua ti si scioglie in bocca come un’aspirina.
Anche “Stop ai grilli” sembra uno spauracchio ideologico un po’ forzato, a meno che Salvini – impossibilitato ormai a fare campagna elettorale sui migranti – non abbia in mente di iniziare con i respingimenti dei coleotteri tunisini in mare. Già mi vedo i migliori uomini della Marina armati di retini nel Mediterraneo.
Insomma, Matteo Salvini, in un ammirevole processo di identificazione con la causa anti-europeista, è ormai zimbello nazionale: in fondo, è sovranismo anche questo. Aspettiamo solo che venga certificato, come il prosciutto.
(da ilfattoquotidiano.it)
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