LADRI A MONTECITORIO, 100 FURTI IN TRE ANNI: COLLANE, VISONI E IPAD
DIECI FURTI SOTTO NATALE, ORMAI NEANCHE LE ASSICURAZIONI DI FIDANO PIU’… ULTIMA VITTIMA LA LEGHISTA PAOLA GOSIS CUI E’ STATA RUBATA UNA COLLANA DEL VALORE DI 3.000 EURO
Montecitorio è pieno di ladri. Bella scoperta direte.
No, non ci riferiamo al discorso sui privilegi della Casta, sulle consulenze, sugli stipendi ingiustificati, sulle doppie e triple poltrone…
Ci riferiamo ai furti più volgari (e almeno più trasparenti): ipad, visoni, cappotti.
L’ultima cosa a sparire in ordine di tempo è stata la collana da tremila euro della leghista Paola Gosis: “alla chiamata sono corsa a votare abbandonando la borsa su un divanetto. Al mio ritorno era stata aperta e la collanda sparita”.
I questori della Camera invitano a evitare facili conclusioni: “Passa tanta gente, non gettiamo anche questa croce sulle spalle dei parlamentari…”.
Ma di certo Montecitorio è meno sicuro di un porto di mare: oltre cento furti in tre anni.
Le cifre: sono stati 30 nel 2009, 33 nel 2010 e 26 nel 2011.
I ladri realizzano i loro colpi nelle zone più frequentate della Camera, come il Transatlantico, il cortile o i divanetti dei corridoi.
Gettonatissimo anche il bagno delle deputate e gli uffici delle commissioni.
Il bottino? Ipad (l’oggetto più sgraffignato), agende, portafoglio, gioielli, pellicce.
L’ultimo colpo in ordine cronologico di un certo rilievo è quello che ha visto suo malgrado come protagonista la leghista Paola Gosis.
Aveva lasciato la sua borsa blu su un divanetto perchè era suonata la chiama, “e sono corsa dentro a votare”.
Quando è tornata, dalla borsa, non era sparito nemmeno un foglio, ma una collana del valore di 3mila euro.
La Gosis era disperata “perchè non mi rimborserà nemmeno l’assicurazione, e questo è uno scandalo”.
Già , perchè dopo il moltiplicarsi dei furti l’assicurazione che offriva la Camera ha cambiato le condizioni.
Prima, infatti, veniva rimborsato tutto.
C’era però qualche onorevole ancor più furbetto degli altri che ci marciava e denunciava la scomparsa di oggetti mai rubati e nemmeno posseduti.
Così ora vengono rimborsati soltanto gli oggetti rubati in posti controllati, come il guardaroba, e per un importo fino ai 600 euro: i 3mila euro della collana della Gosis, s’intende, sforano di brutto il tetto del rimborso.
A complicare il controllo anche il fatto che, a Montecitorio, ogni giorno entrano più di 500 persone tra giornalisti accreditati, funzionari, commessi, impiegati e altri collaboratori del parlamentari.
Tra i colpi più incredibili va segnalato quello di un navigatore satellitare da barca.
Anche i giubbotti di cachemire vanno per la maggiore.
Ma sono i cappotti in generale a fare gola. Alcuni deputati del Pdl ne sanno qualcosa.
Paolo Bonaiuti, per esempio, aveva lasciato il capo – “quello blu a cui tenevo un sacco” – su una sedia: pochi secondi dopo non c’era più.
Simile la sorte del cappotto di Gianfranco Rotondi, con l’aggravante: nelle tasche aveva anche le chiavi di casa.
Ma il colpo più grosso di tutti è quello che ha subito l’ex deputata dell’Ulivo, Elisa Pozza Tasca, a cui sgraffignarono un visone color crema del valore di 8mila euro.
Leave a Reply