“L’ALLEANZA DEL CENTROSINISTRA? VEDIAMO SE CONTE CI CREDE O ASPETTA TRUMP PER TORNARE A DESTRA”: MARIA ELENA BOSCHI FA LA SCHEDA PSICOLOGICA A CONTE
“CONOSCO CONTE DA MOLTI ANNI. È IN UNA FASE DIFFICILE DELLA SUA ESPERIENZA POLITICA. HA ROTTO CON DI MAIO, CHE LO AVEVA “SCOPERTO”. HA ROTTO CON BEPPE GRILLO E NON SA COME SPIEGARLO. VUOLE ROMPERE ANCHE CON SCHLEIN. A UN CERTO PUNTO DOVRÀ SMETTERE DI ROMPERE E INIZIARE A COSTRUIRE”
Pensa che il veto di Conte in Liguria possa ripetersi anche in Umbria? Come finiranno le due partite?
«Il veto di Conte in Liguria è stato insormontabile. Mi spiace per il mio amico Andrea Orlando: prima del patatrac lui era nettamente in testa in tutti i sondaggi, ora Bucci lo ha raggiunto e se la giocheranno all’ultimo voto. I liguri comunque voteranno sui progetti: quale idee per la Gronda, per la Diga, per l’ospedale Galliera. Il Pd ci ha chiesto di lasciare libertà di voto e noi ci comporteremo con lealtà con questa richiesta. In Umbria vedremo che succederà».
E in Emilia-Romagna? Sulla carta è la regione che dovrebbe confermare la sua storia di sinistra.
«Vincerà de Pascale. È stato un bravo sindaco e lo ricordo in prima fila con noi sulla vicenda delle trivelle».
Immagina quali possano essere le intenzioni di Conte? C’è chi pensa che voglia spostarsi a destra, lei che dice? Non ha mai voluto esplicitare il suo appoggio a Kamala Harris.
«Conosco Conte da molti anni. Abbiamo lavorato insieme a Firenze. È in una fase difficile della sua esperienza politica. Ha rotto con Di Maio, che lo aveva “scoperto”. Ha rotto con Beppe Grillo e non sa come spiegarlo. Vuole rompere anche con Schlein. A un certo punto dovrà smettere di rompere e iniziare a costruire. Noi ci siamo. Vediamo se Conte ci crede o aspetta Trump per tornare a destra».
E Italia viva che intenzioni ha? Continuare a cercare l’unità nel campo largo? Oltre a quelle di Conte sono perentorie anche le barriere di Avs.
«Noi siamo il centro del centrosinistra. Se il centrosinistra vuole vincere ha bisogno anche di noi. Se preferiscono un remake del 2022 finirà con un’altra vittoria di Meloni che con solo il 26% dei voti si è presa Palazzo Chigi».
(da Corriere della Sera)
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