L’ATTRAZIONE? IL TURISMO NELLE ZONE TERREMOTATE
BOOM DI VIAGGI NEL SICHUAN: UN CINESE SU VENTI IN VACANZA NELLE ZONE TERREMOTATE… UN ANNO FA 85.000 MORTI E 15 MILIONI DI CINESI SENZA CASA….NEI PRIMI 4 MESI DEL 2009 SONO STATI 73 MILIONI I “TURISTI DELLE ROVINE”
Che al cattivo gusto non ci sia mai fine e che esso non sia certo prerogativa del mondo occidentale lo pensiamo da tempo.
Una testimonianza attuale e globalizzatrice ci viene dalla Cina che ha pensato bene di organizzare e alimentare i “tour del terremoto”, col beneplacito delle autorità di Pechino.
Tutti a vedere la zona del Sichuan quindi, la provincia devastata nel maggio 2008 da un sisma terribile di magnitudo 7,9: nessuno pare voglia perdere l’occasione di accorrere in questa regione per vedere quello che sembra un paesaggio lunare.
A un anno dal sisma c’è un enorme mercato turistico, soprattutto durante il Festival di primavera, per la Giornata di pulizia delle tombe e per la festività di Maggio.
Si cerca solo di garantire che i turisti si comportino bene senza urtare la sensibilità dei sopravvissuti. Esiste ormai un vero e proprio “turismo dei disastri” e il Sichuan al momento è la massima attrazione.
Basti pensare che nei primi 4 mesi del 2009 sono arrivati nella provincia circa 73 milioni di visitatori.
Per quest’anno si prevedono introiti per 120 miliardi di yuan, pari a 12,5 miliardi di euro.
Tutti vogliono vedere le rovine.
Tra i primi siti ad aprire al tour dei visitatori ci sono scuole, ponti, fabbriche e strade delle città di Dujiangyan, Pengzhou, Mianzhu e Guangyuan, oltre alla località epicentro del sisma, nella contea di Wenchuan.
C’è pure un parco tematico che contiene le rovine del villaggio di Donghekpu, dove sono sopravvissuti 300 abitanti su 1.400, visitato in pochi mesi da 260.000 persone.
Il terremoto che colpì la regione fu di una potenza devastante: gli studenti morti sono stati 5.335, il numero totale delle vittime confermate è di 68.712, cui vanno a d aggiungersi 17.921 dispersi, dei quali non si è recuperato il corpo.
Le persone rimaste senza casa sono state ben 15 milioni.
In un anno, secondo le fonti governative, sarebbero state costruite un milione di nuove case nelle aree rurali e 33.000 appartamenti in urbane, ma migliaia di persone rimangano accampate in rifugi di fortuna.
Ci sono state accuse pesanti da parte dei genitori delle migliaia di ragazzi rimasti sepolti sotto le macerie delle loro scuole nei confronti delle autorità locali, colpevoli di coprire funzionari corrotti che avrebbero trascurato le più elementari norme di sicurezza nell’edificazione delle scuole.
E l’arrivo dei turisti a così breve distanza dalla tragedia e con le ferite ancora aperte appare a tutti una speculazione di cattivo gusto e una mancanza di sensibilità verso i sopravvissuti ancora senza casa.
Speriamo che in Italia non si arrivi a un turismo simile, fatto di morbosa curiosità . Almeno questa tendenza per ora ce la siamo risparmiata.
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