L’UOMO DEI SELFIE SENZA BUSSOLA, ORMAI VIVE AI MARGINI DEL DIBATTITO POLITICO
TRA UNA POLEMICA CON MASTELLA E UN’IMPROBABILE SFIDUCIA ALLA AZZOLINA, CON IL SOVRANISMO IN CRISI IN EUROPA E IL DISCO ROTTO DEI SUOI COMIZI
Nelle ultime ore il leader della Lega Matteo Salvini si è messo in evidenza per due polemiche a distanza, che vale la pena di analizzare.
La prima è con il ministro dell’Istruzione Azzolina, che Salvini vuole allontanare dall’incarico attraverso una mozione di sfiducia da sottoporre al voto del Parlamento. La seconda è con il sindaco di Benevento Clemente Mastella, a seguito di una manifestazione svoltasi in quella città con il leader della Lega presente in piazza senza mascherina.
Ne parliamo perchè le due situazioni (diversissime tra loro e per nulla collegate), sono però assai rappresentative della condizione “politica” in cui il “Capitano” si ritrova da qualche mese a questa parte, diciamo dall’autunno dello scorso anno.
Cominciamo dalla mozione di sfiducia alla Azzolina, che otterrà (come da tradizione) un solo risultato tangibile, cioè compattare la maggioranza di governo non fosse altro per il fatto che Conte, Di Maio, Zingaretti e Renzi si stanno certamente attrezzando per un rimpasto, ma non sono certo disponibili a farselo dettare da Salvini.
Quanto a Mastella (vecchio lupo di mare della politica, navigatore esperto ed inaffondabile) è ben evidente che a guadagnarci nella polemica è proprio il sindaco di Benevento, che se ne può fregiare con orgoglio.
Salvini cioè sembra alla ricerca di uno spazio, di un ruolo, di una missione per sè e per il suo partito, obiettivo che sembra improvvisamente diventato difficile.
Salvini non è più al governo (e non va dimenticato che proprio da ministro ottiene per la Lega lo spettacolare successo delle Europee, portando il suo movimento politico allo stratosferico risultato del 34%, un po’ come Renzi che arrivò da premier al 41% nel 2014), Conte ha rafforzato il suo ruolo politico in modo marcato, la pandemia ha tolto ossigeno ai temi cari alla Lega (immigrazione in testa) generando un certo clima di fiducia verso il governo che ha caratterizzato gli ultimi mesi e, infine, con la vittoria di Bonaccini in Emilia Romagna si è spezzato il mito dell’invincibilità del Capitano
A tutto ciò va aggiunto un rilevantissimo aspetto di carattere internazionale, con l’arretramento un po’ in tutta Europa delle istanze sovraniste, di cui l’elezione di Ursula von der Leyen alla guida UE è pietra miliare (nonchè prima concreta convergenza tra M5S e PD).
Ecco allora la condizione di Salvini di oggi, un po’ personaggio in cerca d’autore.
Adesso però sembra navigare senza bussola, come mostrano anche le sue foto su Instagram: un po’ troppo piene di riferimenti gastronomici e poco inclini ai contenuti politici.
destra peraltro stanno succedendo cose di non poco conto, compreso l’emergere assai “tonico” della figura di Giorgia Meloni, che potrebbe risultare anche il principale beneficiario del voto regionale di fine settembre (soprattutto in caso di vittoria di Raffaele Fitto in Puglia).
Insomma è un Salvini obbligato a cercare di reinventarsi quello che si appresta alla campagna d’autunno. Lo spazio c’è, ma non possiamo più dire con certezza che sarà il Capitano a beneficiarne
(da “Huffingtonpost”)
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