MANCANO ETILOMETRI: CHIUSO DA UN ANNO IL CENTRO CHE LI TESTA
INGORGO NELL’UNICO LABORATORIO ATTIVO, A MILANO
Aiuto, stanno finendo gli etilometri.
Nel senso che si è creato un serio ingorgo nell’unico stabilimento adatto alla taratura annuale, e perciò si ritiene che sia funzionante solo la metà degli apparecchi italiani che occorrono per misurare il tasso alcolemico nel sangue di un guidatore.
Da quasi un anno è fermo infatti il Centro superiore ricerche prove autoveicoli e dispositivi (Csrpad) del ministero delle Infrastrutture, con sede a Roma.
Funziona solo un analogo Centro a Milano. Così i numeri delle tarature sono divenuti impietosi: di 2.075 etilometri consegnati dalle forze di polizia nel corso dell’anno, ne sono stati testati 1.565 e altri 510 sono ancora in attesa per le prove.
Molti altri apparecchi sono però prossimi alla scadenza annuale. In tutto si stima che siano 4.000 almeno gli etilometri in Italia.
Ciò significa che nel giro di poche settimane i centri ministeriali saranno invasi da altri duemila apparecchi o giù di lì. E la struttura di Milano non sarà in grado di effettuare la taratura nei tempi necessari. La situazione nell’immediato non potrà che peggiorare.
L’effetto dei ritardi nella taratura (naturalmente non viene utilizzato nessun etilometro senza la taratura prevista per legge, si rassegni chi spera in un ricorso) è che molte pattuglie, sia della polstrada, sia dei carabinieri, sia delle polizie locali, ne sono sguarnite. Se serve, si porta il guidatore in caserma o in ospedale. Ovviamente è forte il disagio, sia del cittadino, sia degli operatori che devono mollare la posizione.
Un problema serio. Ricordiamo che nei primi undici mesi del 2017 sono stati effettuati 1 milione 321mila controlli (2,7% in meno rispetto all’anno precedente). Ne sono scaturite 23.272 denunce per guida in stato di ebbrezza (586 denunce in meno dello stesso periodo del 2016).
Stabilire il tasso alcolemico nel sangue è poi cruciale per i casi di incidente con feriti o morti, in quanto la legge sull’omicidio stradale ha previsto che proprio il tasso alcolico possa fare la differenza tra un incidente qualsiasi o un incidente da arresto. In questi casi, è ormai diventata prassi l’accompagnamento in ospedale e il prelievo del sangue. La questione è troppo delicata.
Ebbene, il problema nasce dallo stop forzato dello stabilimento di Roma. Sarebbe stata necessaria una manutenzione straordinaria, ma il macchinario è ormai obsoleto.
Spiegano i vertici della Motorizzazione civile: «Era impossibile intervenire. Ce l’ha segnalato anche il costruttore, che peraltro è il Centro metrologico francese. C’è stata allora una gara d’appalto per una nuova infrastruttura, con relativa manutenzione. Ma questo è un settore con pochissimi soggetti. Alla nostra gara ha partecipato un solo candidato e con documentazione non adeguata. Siamo stati costretti ad annullare la gara, ai sensi del Codice degli appalti».
Si sta correndo ora ai ripari. Oltre ai francesi, che praticamente sono monopolisti in Europa, è stato identificato un secondo costruttore in Canada. La Motorizzazione spera di superare così l’impasse nel giro di qualche mese. Nel frattempo ci si mette in coda tutti a Milano anche se in prospettiva si pensa a un sistema più diffuso di centri per le tarature.
Dietro l’angolo c’è anche un altro problema: nel giugno scorso, il tribunale di Belluno ha annullato una sanzione perchè ha ritenuto, sulla scorta di un perito di parte, che se un etilometro salta o ritarda la revisione annuale è allora necessaria una taratura più profonda come quella iniziale (detta in gergo: primitiva). Se questo orientamento giurisprudenziale prendesse piede, si scatenerebbe un effetto domino su migliaia di casi analoghi.
Di qui una recente circolare della polizia stradale: «Il Csrpad ritiene esclusa l’ipotesi che debba essere ripetuta una prova primitiva su uno strumento già in uso anche qualora abbia subito intervalli di mancato impiego di qualsiasi durata, ovvero non sia stato revisionato secondo le periodicità previste dalle norme o dal costruttore».
(da “La Stampa”)
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