MARIO SECHI DA PALAZZO CHIGI DETTA LA LINEA ALL’AGENZIA AGI: GIORGIA MELONI, A PIAZZA DEL POPOLO PER IL CENTENARIO DELL’AERONAUTICA MILITARE, SALE SU UN JET E L’AGENZIA ETERO-DIRETTA DAL CAPO UFFICIO STAMPA DELLA MELONI, LE DEDICA DUE LANCI RICOLMI DI BAVA: “MELONI: E SU PIAZZA DEL POPOLO PLANA IL PRESIDENTE PILOTA”
TRA AUTOGRAFI E SELFIE, SPUNTA L’IMMANCABILE SCOLARESCA CHE, “DAVANTI ALL’F35, SVENTOLA LE BANDIERINE E SCANDISCE ME-LO-NI, ME-LO-NI (LEI RICAMBIA MANDANDO BACI CON LE MANI)”
“Eh, ma io devo dirle una cosa importante”. “E perche’ quel signore l’autografo ha potuto farlo e io no?”. “Un attimo solo, un selfie e me ne vado. Prometto”.
Quando i cronisti attraversano i capannelli di folla che assediano i leader politici ascoltano e vedono ripetersi sempre la stessa scena – mentre devono a loro volta provare a farsi strada nel muro di scorte e security aggiuntive, sia pure per altri motivi, e magari cercando di dare meno nell’occhio – proprio come e’ accaduto oggi a piazza del Popolo all’Air Force Experience.
Rapido conciliabolo (andiamo, ma no torniamo un’altra volta, ma perche’? siamo gia’ qui) e alla fine passa la linea Meloni: conclusa la cerimonia alla Terrazza del Pincio, si scende anche in piazza del Popolo, dove si trova il ‘villaggio’ allestito per i cento anni dell’Aeronautica Militare.
Ecco, solo viene respinta l’idea di andare a piedi, momento aggiuntivo di ‘decompressione’ – e meno complicato, in apparenza, rispetto allo spostamento del corteo di auto – che non sarebbe dispiaciuto a Meloni. E cosi’, protocollo da reinventare letteralmente al volo, ed ecco tutti in piazza, colonizzata da migliaia di persone che fanno la fila per vedere aerei ed elicotteri, e per salire in cabina di pilotaggio.
Proprio quello che fa anche Meloni, oggi dunque in versione ‘presidente pilota’ come si potrebbe dire sulla scia della formula coniata a suo tempo da Silvio Berlusconi, e rinverdita di recente dalla stessa leader FdI.
Dopo aver assistito, naso all’insu’, insieme alle altre autorita’ dello Stato, Sergio Mattarella in testa, al passaggio di oltre settanta tra aerei e elicotteri, il presidente del Consiglio guadagna la scaletta di quelli a terra ed entra nell’abitacolo di un F35, di un Eurofighter, e di un elicottero HH139, a bordo del quale – per un’evidente questione di corporatura – puo’ stavolta unirsi anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che l’accompagna per tutto il giro come ‘padrone di casa’.
Quando i curiosi che affollano l’area si accorgono del fuori programma si scatena appunto una corsa alla foto, all’autografo. Scatenata la scolaresca che, davanti all’F35, sventola le bandierine e scandisce Me-lo-ni, Me-lo-ni (lei ricambia mandando dal cockpit baci con le mani) come ormai e’ consuetudine nella ‘Repubblica pop’ dove si mescolano consenso e emozione del contatto con i volti resi familiari da media tradizionali e social. A un certo punto. Meloni entra nelle ‘bolle’ dedicate alla storia dell’Aeronautica a oggi e lascia la piazza da li’, mentre la voce comincia a spargersi e a richiamare altri curiosi.
A chi le chiedeva della reazione festante della scolaresca, Meloni ha detto che “vedere tutti questi bambini con le bandierine tricolore e’ fantastico, vivaddio riusciamo ancora a trasferire il sentimento della patria”. Ai militari che l’hanno accompagnata tra gli stand ha detto che “l’Aeronautica e’ innovazione, gioventu’ e storia, e’ uno dei grandi fiori all’occhiello di questa nazione, una grande ambasciatrice della nostra credibilita’, del nostro coraggio, della nostra serieta’ e della nostra umanita’”. “La patria non esiste senza il vostro lavoro, la dedizione, la disponibilita’ al sacrificio, l’umanita’, senza valori che si rischiano di perdere e che, ringraziando Dio, noi non perdiamo, grazie soprattutto al lavoro che fanno questi uomini e queste donne”, ha detto ancora il presidente del Consiglio.
(agenzia AGI)
Leave a Reply