MARTA CARTABIA RIFIUTA L’INCARICO DI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
IL NOME DELLA VICE-PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE ERA TRA QUELLI EMERSI NEI GIORNI SCORSI
“L’incarico alla Corte costituzionale, che mi è stato affidato otto anni fa e che si concluderà nel settembre 2020, richiede grande impegno e responsabilità e intendo portarlo a compimento per il valore che la Costituzione gli attribuisce per la vita del Paese e soprattutto per quella di ogni singola persona”.
Lo ha dichiarato all’ANSA Marta Cartabia, vice presidente della Corte Costituzionale, tra i nomi emersi nei giorni scorsi come probabile incaricata premier.
Cartabia era stata segnalata come possibile nuova premier gradita a Sergio Mattarella un paio di giorni fa.
A chiamarla in causa era stato il Corriere della Sera in un articolo di Tommaso Labbate dove si diceva che il suo nome fosse gradito anche al MoVimento 5 Stelle e avrebbe rappresentato una scelta di rottura per tanti motivi: perchè è donna — è stata la terza donna a essere nominata alla Consulta, tra i più giovani e vicepresidente dal 2014 — e perchè ha i titoli necessari per muoversi nell’alveo della Costituzione: dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università di Milano nel 1987, è stata Reaserch fellowship nella Michigan Law School, Ann Arbor.
Nel 1993 ha conseguito il PhD nell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, con menzione della Commissione.
Professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Milano-Bicocca, è titolare del modulo Jean Monnet, Diritto costituzionale europeo, nell’Università di Milano-Bicocca. È componente del comitato di direzione della rivista Quaderni costituzionali e componente del FRALEX.
Cartabia, che era stata vicina a Comunione e Liberazione, sembrava dovesse diventare ministro di Carlo Cottarelli quando l’ex FMI era stato incaricato di un mandato esplorativo nel 2018 subito dopo il fallimento del primo tentativo di portare Giuseppe Conte a Palazzo Chigi a causa della scelta di Paolo Savona come ministro dell’Economia. Ha scritto, racconta il Corriere, un libro insieme a Luciano Violante, “Giustizia e Mito”.
(da agenzie)
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