MEDITERRANEA RISPONDE A SALVINI: “L’UNICO PERICOLO CONCRETO PER LA DEMOCRAZIA E’ L’USO ILLEGALE DEL POTERE DI CHI MIRA A TRASFORMARE LO STATO DI DIRITTO IN UNO STATO DI POLIZIA”
“CHI SI ACCANISCE CONTRO PERSONE INERMI COMMETTE UN CRIMINE CONTRO L’UMANITA'”… “RIPORTANDO I MIGRANTI IN LIBIA QUALCUNO VUOLE FORSE FAVORIRE I TRAFFICANTI?”
“Il ministro dell’Interno ha comunicato da poco e con grande soddisfazione, di aver firmato il divieto di entrata a Sea Watch 3, ma soprattutto alle donne, agli uomini e ai bambini che sono a bordo, soccorsi in acque internazionali mentre rischiavano la morte, in mare o nell’inferno libico. Sono un pericolo per la sicurezza dello Stato? No”. Lo scrive in una nota Mediterranea Saving Humans, la rete delle associazioni italiane che, con Nave Mare Jonio, nei mesi scorsi ha monitorato il Mediterraneo centrale. “L’unico pericolo concreto per la democrazia e i diritti umani- prosegue Mediterranea- è rappresentato dall’uso illegale ed illegittimo del potere, che mira a trasformare lo stato di diritto in stato di polizia. Salvare vite umane non è un reato. Accanirsi contro persone innocenti, inermi, che chiedono aiuto è un crimine – conclude Mediterranea -. Un crimine contro l’umanità “.
Salvini aveva anche chiesto di riportare in Libia i naufraghi, ma sia l’Unione europea che l’Onu hanno a più riprese ricordato che la Libia non è un porto sicuro.
Infatti è in corso una guerra civile molto violenta e non esiste un governo capace di garantire legalità e sicurezza nel Paese. Anzi si calcola che in Libia ci siano almeno 500mila profughi in fuga dagli scontri. Inoltre è ormai provato che i migranti sono sistematicamente vessati, maltrattati, torturati, uccisi. Le donne violentate. E sono sempre più i casi riportati di schiavismo.
E in questa situazione si muovono con profitto i mercanti di uomini, proprio quelli che il governo italiana dice di volere combattere.
(da agenzie)
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