MELONI SI SENTE GIOVANNA D’ARCO: “MI SACRIFICO COME GESTO D’AMORE”, POI PRECISA: “BERTOLASO PERO’ ANDREBBE BENE SE UNISCE”
LA MELONI RICAMBIA IDEA O FORSE NO: “PRONTA A CANDIDARMI”, BERTOLASO USA LA RUSPA: “TICKET IMPROPONIBILE”. “RINGRAZIO SALVINI: CON IL SUO MODO DI FARE CONTRO ROMA HA SUSCITATO LA REAZIONE POSITIVA DEI ROMANI”
Appena Bertolaso ha decretato il successo delle Gazebarie, ecco miss “piede in due scarpe” lanciare la sua candidatura con appena tre mesi di ritardo: “Chiedo un incontro risolutivo a Berlusconi e Salvini nella giornata di domani. Metto a disposizione anche la mia candidatura come gesto di amore e responsabilità .“.
In tre giorni è passata da “organizzatrice delle Gazebarie” a “No alle Gazebarie pro Bertolaso” fino al sacrificio estremo “sono pronta a sacrificarmi”, come se glielo avesse chiesto qualcuno, a parte Pappone (e pure per fregarla).
Quindi la Meloni si candiderà ? Eh no, troppo facile, va bene anche Bertolaso.
“Guido Bertolaso può essere un buon candidato e un buon sindaco se riesce a unire le forze di centrodestra. Se riesce a farlo e a vincere le perplessità che ancora diverse persone hanno, Fdi sarà con lui come lealmente ha fatto dall’inizio“.
Forse dimentica che non è stato Bertolaso a dire no a Salvini, ma Salvini a dire no a Bertolaso, ma andiamo avanti.
Allora va bene Bertolaso ?
Dipende: “se si presta a strumentalizzazioni che sono utili a tutelare un partito, allora saremo costretti a fare scelte diverse“.
Allora non vanno bene le gazebarie?
“Abbiamo contribuito al risultato dei gazebo invitando i romani a votare con spirito unitario. Anche il nostro impegno è stato sfruttato per delegittimare me e il movimento che rappresento.”
Ah ecco, allora le gazebarie, ora che sono andate bene, le ha organizzate anche Fdi, basta saperlo.
E noi che pensavamo che le avesse delegittimate lei alla vigilia, quando ha detto che non era più d’accordo.
Poi l’umorismo finale: “Potrei aggregarmi alla fiera della irresponsabilità collettiva“: tranquilla lo hai già fatto, non è necessario il bis.
Quando a Bertolaso viene chiesto cosa ne pensa dell’ipotesi che Meloni scenda in campo, l’ex capo della protezione civile ribatte: “Un ticket con Meloni per la sfida del Campidoglio? E’ improponibile. Il city manager (ruolo che andrebbe a ricoprire nell’ipotesi ticket con vittoria della leader Fdi-An alle elezioni) non fa il lavoro che fa il sindaco – ha detto Il city manager è il direttore generale del Comune, che è un esecutivo di quelle che sono le indicazioni politiche e operative che gli dà il sindaco e la giunta. Quindi siamo su due piani completamente diversi. o ci metto la faccia, non faccio operazioni per conto di altri”.
La corsa di Guido Bertolaso al Campidoglio appare ormai un dato di fatto.
Lo stesso leader di Forza Italia Silvio Berlusconi mette in chiaro che non ha intenzione di rimettere in discussione la candidatura.
“Se c’è una rottura”, dice, rispondendo ai cronisti che gli chiedono delle tensioni con Lega e Fdi, “è quella tra gli uomini d’azione che fanno, e quelli che sono politici per professione. Nella giunta di Bertolaso ci sarà gente d’azione. I politici facciano i politici, facciano i convegni e parlino. Qui bisogna decidere e lavorare.”
Nel pomeriggio aveva detto: “quando arriverà un politico che mi dice ‘voglio essere io al posto di Bertolaso’ lo guarderò e gli riderò in faccia. E gli dirò ‘mi vengono i brividi a pensare che tu possa immaginare, tu che non saresti capace di amministrare un’edicola, di fare il sindaco di una città come Roma’”.
Il messaggio agli alleati, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, non potrebbe essere più chiaro.
E il diretto interessato acquista sicurezza: “Io sono il candidato del centrodestra, non di un singolo partito”, dice Bertolaso, e annuncia: “Non ho motivi di dovermi fermare, sono i romani che mi spingono a questo punto, non i partiti. E se i romani mi spingono, allora vado avanti come una ruspa fino alla fine”.
Dopo di che rivendica: “Due mesi fa Salvini mi ha chiamato e mi ha detto ‘voglio che ti candidi a sindaco di Roma’. Io a quella telefonata sono rimasto, non l’ho più sentito”.
Così avvia la sua campagna elettorale, scegliendo per l’esordio una intervista a ‘Domenica Live’ su Canale5 con Barbara D’Urso.
Bertolaso risponde poi a Salvini: “lo ringraziamo – afferma – il suo agire e il suo affermare fatti, decisioni e idee che vanno contro l’interesse della Capitale, secondo il mio punto di vista, ha stimolato la reazione positiva di molti romani”.
Domani è un altro giorno, si vedrà …
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