MENSOPOLI: INIZIATA LA CACCIA AL TESORO
MENTRE LA MAGISTRATURA CERCA TRA I CONTI CORRENTI …LA SINDACO PASSA DAL RIMPASTO PROMESSO ALLA MINESTRA RISCALDATA: CAMBIA QUALCHE DELEGA PER NON CAMBIARE NULLA.
Terminata la prima fase di Mensopoli, l’inchiesta del Pm genovese Pinto sembra indirizzarsi ora negli approfondimenti patrimoniali degli inquisiti: conti in banca, automobili, case, tutto sarà passato sotto la lente di ingrandimento nella speranza di trovare un “tesoretto” messo insieme tra gare e consulenze sospette. Sulla richiesta del Pm Francesco Pinto, inviata in queste ore a tutte le banche italiane e ai registri immobiliari, sono riportati i nomi di tutti gli indagati nell’inchiesta Mensopoli: dall’ex portavoce del sindaco di Genova, Marta Vincenzi, Stefano Francesca ( agli arresti domiciari), Massimo Casagrande, avvocato ed ex consigliere comunale Ds ( ai domiciliari), Roberto Alessio, imprenditore del catering ( ai domiciliari), Claudio Fedrazzoni, ex consigliere comunale Ds ( ancora in carcere), Giuseppe Profiti, manager di area cattolica, direttore del Bambin Gesù ( passato dai domiciliari alla libertà ). La richiesta del pm riguarda altresì i due assessori dimissionari della Giunta Vincenzi, Massimiliano Morettini e Paolo Striano (indagati a piede libero).
Gli uomini della GdF partiranno dalle dichiarazioni dei redditi degli indagati e li confronteranno con il denaro depositato sui conti correnti – direttamente o indirettamente – riferibili agli interessati per vedere se le somme presenti sono compatibili con i guadagni ufficiali o il tenore di vita condotto.
L’inchiesta si starebbe arricchendo di un nuovo filone, una “condominiopoli” relativa a truffe perpetrate da alcuni amministratori di condomini, come si evince da qualche riferimento emerso nelle intercettazioni telefoniche tra Fedrazzoni e Casagrande in cui vi sono precise mire rivolte ad appalti e forniture ai condomini. Si mira, da parte dei due, a rilevare il portafoglio condomini di un noto amministratore e ad unirlo a quello di altri clienti di Casagrande, per poi gestire lavori, appalti e manutenzioni, un affare da 12 milioni di euro l’anno come lavori affidati.
Dal punto di vista più squisitamente politico invece, dopo tanti “impegni” della Vincenzi di effettuare un “rimpasto di Giunta”, la Sindaco, esaurite le solite promesse mediatiche e le sceneggiate a base di lacrimucce e scuse ai genovesi, pare ormai prossima a riproporci la solita “minestra riscaldata”. Usciti i due assessori e il suo portavoce inquisiti, entrati il sindacalista Andrea Ranieri alla Cultura ( andiamo bene…) e Il tuttologo “anvedi come balla nando”, alias Nando Della Chiesa che farà il consulente alla Comunicazione, i giochi paiono finiti. Sembrava che dovesse stravolgere il mondo la Marta…è finita arenata subito nelle sabbie delle liti tra i partiti che la sostengono e che impediscono qualsiasi rinnovamento.
Chi non cede posti, chi ne pretende di più, stiamo assistendo a “di tutto, di più”, altro che Casta… l’Idv non passa giorno che non reclami un assessorato, addirittura Di Pietro lo chiederà domani alla Vincenzi…quello che conta sono i programmi ovvio…che squallore. Alla fine la Marta giocherà con le tre carte che girano velocemente sul tavolo, sposterà qualche delega da una parte all’altra, parlerà di “profondo rinnovamento”, di nuovi “grandi apporti”, di “deleghe a progetto” con dirigenti rimotivati e balle del genere. E tutto resterà come prima, l’Idv avrà la sua ambita poltroncina per cui sbavava da mesi, dopo aver raccolto più transfughi da altri partiti che la nostra Marina militare a Lampedusa.
La componente ex Margherita non mollerà i suoi posti e così pure i giovani rampanti exdiessini.
Uniti tutti da una certezza: che, se la Vincenzi dovesse cadere, per loro sarebbe finita e con lei terminerebbe, a Genova, il consociativismo di sinistra che da decenni soffoca la città e ne impedisce lo sviluppo. Non possono permetterselo e lo sanno bene… meglio spartirsi i posti fino al prossimo scandalo che avere una soprassalto di dignità personale e politica e rimettersi alla volontà degli elettori.
E una che sa vendere bene le chiacchiere come Marta li rappresenta bene…
Quando dal fumo si passerà all’arrosto finalmente a Genova si aprirà una nuova fase, quella non gradita ai poteri forti che governano la città .
E anche se resistono attaccati alla poltrona disperatamente…quel giorno si avvicina.
La vignetta è di Punta Fine tratta da www.lamiaterraan.it
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