MESTIERI DA SCHIAVI: LE PROFESSIONI MENO PAGATE
POCHE REGOLE E ANCOR MENO TUTELE… ALTRO CHE JOBS ACT, SIAMO ALLO SFRUTTAMENTO DI INTERE CATEGORIE DI LAVORATORI
La Stampa riepiloga oggi in una tabella quali sono i mestieri da schiavi, ovvero le professioni meno pagate incrociando ultimi studi ufficiali, dati sui minimi di settore, interviste con sindacati e lavoratori.
Sono i «settori con retribuzione media annua più bassa» censiti a novembre dall’Inps.
È la «paga minima oraria di settore in Italia», secondo le medie dei vari contratti del settore elaborate su dati Istat-Fls (per esempio, operaio manifatturiero 9,47 euro l’ora, lavoratore edile 8,55).
Ne è uscita la fotografia di un mondo con poche regole e ancora meno tutele.
Ma chi sono questi lavoratori a prezzi stracciati, nuovi schiavi del cosiddetto “turbocapitalismo”?
Li trovi al ristorante come lavapiatti o in casa, come fattorini.
Macinano chilometri in bici o sul furgone, spesso con contratti atipici, o con contratti regolari sulla carta ma di fatto svuotati nella pratica.
Sbarcare il lunario è una impresa. Sia Marco, cameriere di catering, sia Enrico, fattorino in bici, valgono meno di 7 euro l’ora.
E non c’è capacità o conoscenza che tenga. Anche chi fa un lavoro delicato come Dario, educatore in subappalto dai servizi sociali del Comune di Milano, non si muove dai mille euro al mese. §
Non solo perchè la paga è bassa. Ma perchè a volte è basso il numero di ore svolto. Oppure sono riconosciute meno ore di quelle effettivamente impiegate.
O peggio, nel caso di Luca, postino privato in Veneto, bisogna tagliare metà dello stipendio per mettere la benzina necessaria a consegnare 15 mila buste al mese.
«Non c’è solo il nero per pagare di meno — prosegue Garnero — Ci sono canali più sottili: basta non riconoscere mezz’ora di straordinario tutti i giorni».
E poi ci sono tanti trucchi per aggirare controlli e contratti.
Enrico, 30 anni, è un rider milanese di Deliveroo, il servizio a domicilio di pizza e kebab recapitato esclusivamente in bici. «Ho un contratto di collaborazione da 5 mila euro all’anno. Per tutti noi vale la stessa paga: 5,60 euro l’ora più un incentivo di 1,20 per ogni consegna. Tutto lordo. Anche la promessa di aprire la partita Iva per fare più consegne è un bluff: nei momenti di calma, la mattina o il pomeriggio, non vieni pagato».
(da “NextQuotidiano”)
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