MOODY AVVERTE IL GOVERNO: “LA MANOVRA? UN ERRORE, SI RIFLETTERA’ SUL RATING”
“E’ COME GIOCARE D’AZZARDO CON LA SALUTE FISCALE ED ECONOMICA DELL’ITALIA”
Un errore, un gioco d’azzardo con la salute economica e fiscale dell’Italia. Mark Zandi, capo economista di Moody’s Analytics, definisce in un’intervista a La Stampa, con questi termini la manovra finanziaria del governo italiano, e avverte:
“È logico aspettarsi che le preoccupazioni sull’Italia manifestate in questi giorni dai mercati si rifletteranno anche nelle prossime valutazioni delle agenzie di rating”.
Zandi non anticipa il giudizio che la stessa Moody’s e S&P daranno entro fine mese sull’Italia, ma avverte:
“Certamente quello che sentiamo non è un plus per l’outlook fiscale dell’Italia. Il giudizio dei mercati come quello delle agenzie di rating, non si basa sulla politica ma sui numeri, che sono dati oggettivi e uguali per tutti”.
Il governo urla al complotto sostenendo che la reazione dei mercati alla manovra è stata decisa a tavolino per farlo cadere. Zandi smentisce questa tesi e spiega:
“La realtà è molto semplice. Gli investitori, che per la maggior parte sono persone come noi, mettono i loro risparmi nei titoli emessi dall’Italia e vogliono essere ripagati. Oggi temono che non rivedranno i loro soldi, almeno in un tempo ragionevole, e quindi chiedono maggiori compensazioni per questo rischio. E’ naturale: se prendi rischi, vuoi avere ritorni più alti per correrli”.
Preoccupazioni espresse anche dal Fondo monetario internazionale: si legge rapporto sulla stabilità finanziaria globale, pubblicato oggi in occasione degli incontri annuali in corso a Bali: “Se le preoccupazioni del mercato sulle politiche di bilancio dovessero riemergere c’è un rischio di riaccensione in Italia del legame titoli di stato-banche per effetto dei titoli di stato in portafoglio delle banche italiane e per effetto della loro esposizione all’economia domestica. In tale scenario le tensioni del mercato possono allargarsi ad altri mercati dei titoli sovrani in europa come accaduto durante la crisi del debito sovrano in europa e, in modo limitato, già nel maggio scorso”.
(da agenzie)
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