MUSUMECI ALLA DERIVA CON IL SUO BARCONE LEGHISTA: SMENTITO DA FORZA ITALIA E DA LAMORGESE
SAVERIO ROMANO: “A NOME DEGLI ELETTORI DI CENTRODESTRA MI SCUSO CON LA PRESIDENTE DEL TAR PER LE ACCUSE E GLI INSULTI RICEVUTI DALLA MIA PARTE POLITICA”… LAMORGESE: “GLI ARRIVI DALLA TUNISIA SI SONO DIMEZZATI AD AGOSTO GRAZIE AL GOVERNO DI TUNISI CHE HA BLOCCATO 4.500 MIGRANTI IN PARTENZA IN SEGUITO ALL’INTESA RAGGIUNTA”
La linea dura del governatore siciliano è apprezzata dal segretario del Carroccio Matteo Salvini, ma nel centrodestra il fronte che lo sostiene inizia a incrinarsi.
L’ex ministro Saverio Romano, leader di Cantiere popolare in Sicilia e affiliato a Forza Italia, si è scusato a nome “di gran parte di elettori, militanti e dirigenti del centrodestra” con il giudice del Tar Sicilia, Maria Cristina Quiligotti, “per le accuse e gli insulti che ha ricevuto da questa parte politica“.
Al coro avrebbe partecipato lo stesso Musumeci, che ieri in un video diffuso da alcune emittenti locali ha affermato che “secondo una ‘malalingua’”, Quiligotti “è stata consulente di Zingaretti“, cioè “il capo del partito più importante al governo” dimenticando (si fa per dire) che lo è stata anche di Calderoli e del governo Berlusconi.
“Il rispetto della magistratura e delle sue decisioni — scrive Romano su Facebook — è un architrave dello dello Stato di diritto, ed è anche un punto di riferimento per coloro che, impegnati in politica, hanno forte il senso delle istituzioni”.
Secondo l’ex ministro del governo Berlusconi, una vita nel centrodestra, “la politica tornerà ad essere autorevole quando darà fiducia e avrà fiducia per i comportamenti e per gli esempi, che sono molto più importanti di mille parole. Sono sicuro che Ella vorrà considerare l’accaduto come una brutta giornata da dimenticare, nella speranza che i rapporti tra la Sua istituzione e la Regione Siciliana possano tornare ad essere sereni e rispettosi”.
Il ministero dell’Interno rimanda al mittente.
In un’intervista a Repubblica, Lamorgese spiega che “sebbene ci sia una tendenza in aumento degli sbarchi autonomi rispetto al 2019, i numeri attuali non rappresentano un’emergenza: basta fare il raffronto con il 2011, l’anno delle primavere arabe, in cui arrivarono in Italia circa 30mila tunisini mentre ora ne sono giunti 8mila dall’inizio dell’anno”.
La situazione in Sicilia è comunque problematica, ma a suo parere “le difficoltà sono di carattere logistico legate alle misure di profilassi sanitaria stabilite per il Covid-19″.
Il capo del Viminale rivendica anche il successo delle missioni in Tunisia avvenute nelle scorse settimane. “Gli sbarchi sono passati da un totale di 4226 a luglio a 1976 di agosto. Sono ripresi i voli per un totale di 80 rimpatri a settimana: dall’inizio dell’anno sono stati 497 i tunisini rimpatriati, 261 solo ad agosto. Le autorità tunisine, dalla fine di luglio, hanno impedito la partenza via mare a circa 4500 migranti, effettuando anche 50 arresti tra i responsabili del traffico. È chiaro però che la Tunisia non può essere lasciata sola ad affrontare questa grave crisi sociale ed economica”.
Nel corso dell’intervista Lamorgese spiega anche che “a parte il caso di Lampedusa, nel quale si registra un effettivo sovraffollamento, in Sicilia i grandi centri per la quarantena vengono utilizzati per un numero di migranti inferiore alla capienza: i trasferimenti in altre regioni sono stati 4mila dall’inizio dell’estate”.
E ricorda che non c’è alcun rischio contagio legato nello specifico ai migranti. “A Lampedusa tutti i migranti sono sottoposti al tampone: ne abbiamo fatti oltre 6500 in tutta la Sicilia. Per alleggerire la pressione sull’hotspot da settimane ci sono due navi traghetto adibite per la quarantena dei migranti che, con la conclusione del periodo di isolamento precedente, hanno potuto imbarcare circa 850 persone. In Sicilia operano a supporto delle forze di polizia 979 militari. I lampedusani e il sindaco Martello meritano il massimo dell’attenzione da parte di tutte le istituzioni perchè sopportano un situazione davvero difficile”.
(da agenzie)
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