NELLE 50 METE PREFERITE AL MONDO SOLO IL COLOSSEO NELLE PRIME DIECI
L’ANFITEATRO FLAVIO SOLO AL SETTIMO POSTO, IL CAFFE FLORIAN AL 26° E POMPEI 41°
L’ultima edizione della «Ultimate travel list», l’elenco dei 50 posti che «si debbono vedere», stilata sul web dagli utenti della «Bibbia» delle guide turistiche planetarie, la Lonely Planet, riserva amare sorprese al nostro Paese ma solleva qualche dubbio sui gusti dei sui lettori.
Per trovare qualcosa di italiano bisogna scendere fino al settimo posto.
Solo qui c’è quello che nell’immaginario collettivo – di una volta ormai – dovrebbe essere il monumento icona dell’umanità : il Colosseo, l’Anfiteatro Flavio che viene citato da solo, senza alcun riferimento alla città di Roma che lo ospita.
Ma per i moderni traveller, i gusti, nell’era di internet e delle app, sono cambiati.
Per questo al primo posto svetta il complesso dei templi di Angkor in Cambogia, seguiti dalla grande barriera corallina australiana; al terzo posto il complesso Inca di Machu Picchu in Perù.
Viene poi la grane muraglia cinese, il mausoleo indiano Taj Mahal.
Sesto il Gran Canyon negli Stati Uniti. Solo settimo, appunto, il Colosseo.
Molte scelte, possiamo dire che sono moderne, forse troppo: nella lista altri capolavori dell’umanità , come le Piramidi in Egitto, sono solo 25esime, precedute da meraviglie naturali ma con un impatto storico decisamente ridotto.
Ad esempio il lago salato di Uyuni in Bolivia è 24esimo. Al 20esimo posto il non proprio famoso «Museum of Old and New Art di Hobart in Australia».
Tre gradini più su il Fiordiland National Park in Nuova Zelanda.
Per tornare in Italia bisogna scendere al 26esimo posto per trovare Venezia. O meglio, come nel caso del Colosseo e Roma, è citata solo Piazza San Marco dove – bizzarramente – più che la basilica o i palazzo Dogale o le Procuratie, si cita ammirati la professionalità dei camerieri del caffè Florian
A conferma dei gusti moderni/bizzarri dei lettori della Lonely Planet, il Partenone e l’Acropoli di Atene sono 28esimi con, a seguire, la reggia di Versailles.
La terza, ed ultima, meraviglia italiana è – nonostante tutti i problemi strutturali, amministrativi e sindacali – è Pompei, ma solo 41esima.
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