NOEMI LETIZIA STASERA A REPORT: “FREQUENTAI BERLUSCONI GIA’ DA MINORENNE, DOPO LA FESTA VOLEVO SUICIDARMI”
LE ANTICIPAZIONI DELL’INTERVISTA
Pubblichiamo in anteprima un estratto dell’intervista a Noemi Letizia, che andrà in onda queta sera su Rai3 nella trasmissione tv “Report”, condotta da Sigfrido Ranucci.
Chi è Noemi Letizia oggi?
Io sono Noemi Letizia e sono nota per la mia festa di 18 anni un po’ movimentata. Una festa, un’occasione che mi ha lasciato una macchia addosso, una macchia che non mi appartiene e non è la mia, ma con la quale ho dovuto convivere per anni e che ha influenzato anche la mia vita in maniera molto negativa.
Hai vissuto una situazione più grande di te, vista la tua età allora?
Una situazione molto più grande di me…
Era normale, come ragazzina neanche maggiorenne, pensare di poter arrivare al presidente del Consiglio?
In realtà l’accaduto mi era sembrato strano, però siccome io partecipavo a sfilate e a cose così, avevo pensato: “Probabilmente sono entrata in qualche meccanismo, è normale…”. (…) Giravano dei book fotografici miei, all’interno di quelle situazioni. Per cui io pensavo che, in realtà, tramite situazioni circolari, ero arrivata lì.
Provi del rancore verso Silvio Berlusconi?
Il rancore non fa parte dei miei sentimenti. Provo probabilmente tenerezza.
Perché?
Ci sono persone che nella vita non guardano in faccia a niente, e probabilmente lui è tra quelle. Io sono stata “bullizzata” mediaticamente, sono diventata anoressica, mi sono chiusa in casa. E un motivo c’è, no?
Sarebbe?
Mi hanno violentata psicologicamente, chiamandomi “prostituta” a ogni angolo di strada, ma di cosa stiamo parlando? Su tutti i giornali “Noemi è andata a ballare… e la fotografia di Noemi che è andata a ballare… è una zoccola”. Io, tramite un percorso psicologico, sono riuscita a scegliere la strada più lunga, ma avrei potuto anche scegliere l’altra strada, come tanta gente fa, no?
L’altra strada quale?
Togliermi la vita. (…) Ci ho pensato tante volte.
Ti fa effetto pensare che il tuo nome sarà sempre legato a “Papi”?
Io chiamo “Papi” mio padre.
E anche Berlusconi…
Eh, ma mi era stato detto di dire questa determinata cosa… e io l’ho detta.
Cioè, non chiamavi così Berlusconi?
Ma no!
Si diceva che tuo papà fosse l’autista di Craxi.
Sì, va bene… Ci hanno detto di dire tante cose…
Ha cambiato dieci volte versione.
Purtroppo ci siamo attenuti a quanto ci hanno detto di dire e fare. (…) La verità è tutt’altra roba.
Quale è la tua verità?
Ma io non te la racconto, non mi va di raccontarla così la verità, renditi conto che mi stai chiedendo delle cose assurde. (….) Io a quella festa mi sono accorta che le cose non andavano bene, capisci? Quindi, di conseguenza, lui con me non ci è riuscito, perché evidentemente lui piano piano pensava di trascinarmi… Prima le feste erano tutte normali…
E poi a un certo punto?
Io sono andata a feste con Barbara D’Urso, feste del Milan. (…) Una festa sola è andata storta: ed era quella là. Ci dovevano essere i suoi figli. Lui, a mio padre che si preoccupava, ha detto: “No, non ti preoccupare, ci sono i miei figli, le fidanzate”.
E invece?
Quando arrivo lì, a un certo punto mi sono chiusa nella stanza dicendo: “Ho la diarrea”. Non sono uscita dalla stanza fino a quando non siamo partite. E a mio padre non ho raccontato niente perché non sapevo cosa potesse succedere. Tu capisci che quello è Berlusconi, è una persona potente, conosce il mondo, ma contro chi ti vai a mettere? Cioè io, come persona normale? (…) Capiscimi! E mio padre, io, in che situazione lo andavo a mettere?
Nei “casini”.
Ok. Allora io ho avuto un barlume di lucidità ed era quello di stare zitta per arginare il problema. Nel senso: “Ho visto queste cose, cazzi suoi. Non mi interessa e mi svincolo”. Quando mio padre, poi, giustamente… a Napoli non sai come funziona, ma si ricambia l’invito. E quindi lo ha invitato alla festa, non sapendo…
Non sapendo quello che era successo.
Pensa io come stavo, morta! Quando dopo praticamente è scoppiato il boom, le telefonate sono state: “Di’ questo, di’ questo, di’ questo”. E che fai? Parli? (…) Zitta, muta. Ho fatto quello che mi è stato detto di fare.
Te lo diceva direttamente Silvio Berlusconi, o parlavi coi suoi avvocati?
Telefonava proprio. No, no, nessun avvocato…
Cioè Berlusconi ti chiamava per dire “dite così”?
Telefonava anche a mio padre. Alfonso Signorini in un’intervista diceva: “Io quando venni a sapere il fatto di Noemi Letizia…”. Ma quale fatto di Noemi Letizia? Il fatto è del tuo amico Silvio Berlusconi. Noemi Letizia è una ragazzina di 18 anni che avete messo nella merda.
(da Il Fatto Quotidiano)
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