NON C’È BILDERBERG CHE TENGA: IL VERO POTERE FORTE IN ITALIA SONO I TASSISTI
IL GOVERNO MELONI STRACCIA LA NORMA SULLE DOPPIE LICENZE E QUELLI SI LAMENTANO PURE
Stanno quasi tutti zitti, convinti che Palazzo Chigi, alla fine, non colpirà i loro privilegi. E così — dopo aver limitato i danni della riforma Bersani del 2006 e sconfitto finanche Mario Draghi nel 2022 — di nuovo gli autisti delle auto bianche sembrano cantare vittoria.
La sensazione è che il governo Meloni abbia fatto una scelta politica conservativa. In sostanza rinnoverà il patto con una categorie di persone — i tassisti — che considera un proprio bacino elettorale, così come ha fatto con i balneari proteggendone le concessioni di favore sulle spiagge. Colpisce d’altra parte l’immediata intesa tra i sindacati degli autisti i più agguerriti e l’esecutivo.
Venerdì, nella prima bozza del decreto, il governo puntava sulle “doppie licenze”. Da subito i sindacati hanno posto il veto ; e i ministri Urso (Imprese) e Salvini (Trasporti) si sono allineati lisciando il pelo alla loro roccaforte di consenso. Certo, andranno alle urne anche le migliaia di persone che hanno aspettato un’ora e mezza un taxi a Roma Termini, a Fiumicino o a Linate.
Gli anziani, le famiglie con bambini disabili e le donne incinte, a pezzi per il caldo insopportabile di questo luglio. La maggioranza di centrodestra è convinta evidentemente che non perderà troppi voti — già alle europee di giugno 2024 — per l’indisponibilità a liberalizzare il servizio taxi.
Una indisponibilità che prende forma malgrado tanti eventi eccezionali travaseranno migliaia, milioni di persone nelle nostre grandi città. Tra il 25 settembre e il primo ottobre, Roma ospiterà la Ryder Cup di Golf, con 50 mila spettatori attesi ogni giorno. Poi ci sarà il Giubileo del 2025 (con 32 milioni di pellegrini); le Olimpiadi di Milano Cortina del 2026 (1,7 milioni di visitatori); forse l’Expo di Roma del 2030, se assegnato alla Capitale. Sicuramente il Giubileo del 2033 con addirittura 50 milioni di presenze. Si confida al momento su 7.900 taxi a Roma, 4.855 a Milano, meno di 2.400 a Napoli.
Magra consolazione, entro l’anno leggeremo l’ultimo atto di accusa contro le auto bianche. Tra qualche mese l’Autorità Antitrust — garante dei consumatori — divulgherà i risultati della sua indagine del primo agosto che contesta il “sistema delle licenze a numero chiuso”. Condizione di privilegio che scarica sui viaggiatori prestazioni così scadenti.
(da La Repubblica)
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