NOSTALGIA CANAGLIA: I TEDESCHI DELL’EST RIMPIANGONO LA GERMANIA COMUNISTA
SECONDO UN SONDAGGIO, IL 60% DEGLI ABITANTI DELL’EX DDR PENSA CHE “SI STESSE MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO”… A VENTI ANNI DALLA CADUTA DEL MURO MOLTA DELUSIONE TRA CHI ABITAVA NELL’EST… “LO STATO TRATTAVA MALE I SUOI SUDDITI MA PENSAVA A TUTTO”
Il 9 novembre la Germania si prepara a celebrare in maniera grandiosa il ventennale della notte in cui cadde il muro di Berlino, spalancando la strada al crollo del regime comunista nella Germania Est e alla riunificazione dei due Stati tedeschi.
Ma non tutti festeggeranno, per molti tedeschi dell’Est quella data non sarà ricordata come la fine di un incubo, ma come un cambiamento improvviso che ha sconvolto le loro vite, legata più ai rimpianti di ciò che si è perso piuttosto che alla gioia di quello che si è conquistato.
Il risultato sorprendente emerge da un sondaggio commissionato dal governo federale sugli umori dei tedeschi a 20 anni dall’unificazione.
Ben il 49% degli “ossi”, come vengono chiamati i tedeschi orientali, secondo l’indagine dell’Istituto Emnid, pubblicato sul quotidiano Berliner Zeitung, ritiene che la Ddr, nonostante le forti limitazioni alla libertà individuali e il basso tenore di vita, fosse uno Stato con più lati positivi che negativi.
Se poi a questo 49% si aggiunge un 8% che dice che stava sicuramente meglio prima, si arriva a quasi un 60% di tedeschi orientali non troppo entusiasti della riunificazione.
Ovviamente diverso il giudizio dei “wessi”, i tedeschi occidentali: il 52% giudica negativamente la Ddr, oltre il 26% la ritiene una delle peggiori dittature del secolo, oltre l’80% dichiara che mai vorrebbe vivere in uno Stato come la Germania comunista di Honecker.
Wessi e Ossi si preparano a ricordare la notte del 9 novembre quindi con spirito diverso: quelli dell’est guardano in fondo con nostalgia a un passato in cui, secondo una celebre battuta, “lo Stato trattava male i suoi sudditi ma pensava a tutto”.
Ed è proprio nel brusco passaggio da un sistema assistenziale ad uno altamente competitivo la causa dei malumori che circolano tra i cittadini dell’ex Germania dell’Est.
La più alta percentuale di nostalgici della Ddr è da registrare tra gli Ossi che avevano nell’89 tra i 45 e i 55 anni.
Per alcuni di loro era troppo presto per andare in pensione, per altri troppo tardi per cambiare lavoro e adattarsi ad un’economia badata sul libero mercato e la concorrenza.
Senza contare che la differenza ancor oggi tra come si vive a Est e come si vive a Ovest è marcata e pesante e il risultato alimenta spesso nostalgie.
A dimostrazione del fatto che non esiste un sistema economico “perfetto” e applicabile automaticamente, senza che si creino fasce di povertà diffusa.
Si rischia che chi sta già indietro, senza una lenta programmazione, si perda per strada.
E non sempre c’è chi ti aspetta per darti una mano a risalire la china.
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