ORA AMMETTONO LA PATACCA DI SALVINI: “L’INCASSO DEL CONDONO AGLI EVASORI VERRA’ AZZERATO DAL CALO DELLA RISCOSSIONE, NEL 2019 MENO 2,3 MILIARDI”
LO SCRIVONO NELLA RELAZIONE TECNICA DELLA BOZZA DEL DEM: “CALERA’ LA PROPENSIONE AL PAGAMENTO DELLE IMPOSTE”
Anno 2019: gettito ‘zero’.
La rottamazione ter, una delle due sanatorie in arrivo con la manovra, non porterà frutti all’erario nel primo anno.
Anzi, a conti fatti, con la riduzione della riscossione ordinaria, il fisco ci rimetterà 90 milioni. Poi piano piano gli incassi torneranno a salire ma solo dal 2022 diventeranno tangibili
A raccontare il paradosso del ‘condono che al primo anno non porta gettito’ è la relazione tecnica contenuta nella bozza del decreto legge collegato alla manovra.
Le cifre, va detto subito, non sono ancora cristallizzate. Si tratta di una bozza. Ma indica che al momento nel prossimo anno – quello del varo delle prime misure del contratto – dalla rottamazione ter non arriveranno aiuti per le casse dello Stato.
A fronte dei 2,2 miliardi di gettito del condono ci sarà infatti un calo di 2 miliardi e 290 milioni dovuto per 2 miliardi e 160 milioni alla flessione della riscossione ordinaria e per 130 al ricalcolo delle rate dell’ultima rottamazione ancora in corso.
La relazione tecnica dedica alla “flessione della riscossione ordinaria” un capitolo all’interno dei calcoli effettuati proprio sull’articolo che contiene la nuova sanatoria.
E spiega nero su bianco che “rispetto alla previsione della riscossione ordinaria già stimata a legislazione vigente, che considera un trend costante di affidamenti di nuovi carichi (…), l’introduzione della nuova misura agevolativa produrrà una flessione in quanto una parte dei carichi per i quali si stima l’adesione sarebbero stati prevedibilmente riscossi, attraverso rateazioni oppure l’ordinaria attività di recupero”. Va detto che i valori sono indicati in modo prudenziale “del 30% nel 2019, del 20% nel 2020 e nel 10% nel 2021”.
Oltre che nel 2019 un calo della ‘riscossione ordinaria’ viene calcolato anche negli anni successivi – per 1,5 miliardi nel 2020 e per 1,6 miliardi nel 2021.
In questi due anni l’incasso stimato della rottamazione ter rimane di 2,2 miliardi e quindi il saldo non si azzera, anche se si riduce.
Il recupero di gettito avviene invece nel 2022 e nel 2023, quando si esaurisce l’effetto sulla riduzione della riscossione ordinaria.
Ma, inutile dire, il 2022 è tra quattro anni, un’era geologica se si ragiona in termini di politica.
(da “Huffingtonpost”)
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