ORA KIEV SPERA NEGLI HIMARS: “SONO L’ARMA DELLA LIBERAZIONE”
POSSONO COLPIRE A LUNGA DISTANZA DEPOSITI DI MUNIZIONI E CARBURANTE RUSSI CHE INFATTI SALTANO PER ARIA… TELEGUIDATI HANNO UN MARGINE DI ERRORE DI APPENA 8 METRI , CONTRO I 150 DEI RUSSI… DA 4 LANCIARAZZI A 20 ENTRO FINE MESE…SE NE AVESSERO 300 I RUSSI VERREBBERO DISTRUTTI
Il bombardamento di Melitopol per ora è il culmine della guerra degli Himars, i lanciarazzi moderni che l’Amministrazione Biden per mesi ha rifiutato di consegnare agli ucraini, fino a quando a maggio ha cambiato idea davanti alla sproporzione di forze fra russi e ucraini nella battaglia del Donbass.
A giugno una sessantina di soldati ucraini sono andati in Europa per essere addestrati in meno di un mese, «tutti molto giovani – dice una fonte militare ucraina a Repubblica – anche diciottenni perché i giovani assorbono meglio la conoscenza». Sulla spalla i giovani specialisti portano il simbolo del crotalo che non si fa calpestare – ” Don’t tread on me ”
Gli Himars americani hanno le due qualità che gli ucraini desideravano. La prima è la distanza di tiro: possono colpire i depositi di munizioni e di carburante che fino a ieri i russi avevano posizionato con comodo nelle retrovie perché credevano che così sarebbero stati al sicuro. È come se la mappa della guerra fosse cambiata di colpo, non c’è più salvezza nella profondità.
Intere regioni prima inaccessibili ora sono sotto tiro. Persino la ferrovia che da Nord scende verso il Donbass nell’Est del Paese, che è la linea di rifornimento preferita dai russi, ora è esposta.
La seconda è la precisione, che però costa 155mila dollari a razzo: «Colpisce con uno scarto di nove metri quindi in pratica fa sempre centro. Con la precisione degli Himars guidati dal satellite cambia tutto. I russi invece usano lanciarazzi costruiti al tempo dell’Unione Sovietica che hanno un margine di errore di centocinquanta metri, tanto se ne fregano».
I lanciarazzi americani sono arrivati in Ucraina il 23 giugno e da allora ogni giorno ci sono decine di segnalazioni al giorno di esplosioni e bombardamenti in basi russe che in quattro mesi non erano mai state toccate dalla guerra.
Gli ucraini per ora hanno scelto di colpire soprattutto i depositi di munizioni dell’artiglieria russa, secondo un ragionamento ovvio: meno munizioni hanno i russi, meno bombardano.
Per ora hanno soltanto quattro Himars, ma danno l’illusione di essere ubiqui perché continuano a spostarsi lungo il fronte e colpiscono nello stesso giorno a centinaia di chilometri di distanza. Entro la fine del mese da quattro potrebbero diventare venti, perché ne arriveranno da Regno Unito, Germania e Norvegia. «Ce ne vorrebbero trecento, anche per il futuro, così la Russia se ne starebbe lontana».
(da agenzie)
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