PAPA FRANCESCO: REBIBBIA VALE COME UNA BASILICA
BERGOGLIO APRE LA SECONDA PORTA SANTA AL CARCERE ROMANO: “HO VOLUTO COSÌ PERCHÉ TUTTI QUI, DENTRO E FUORI, AVESSIMO LA POSSIBILITÀ DI SPALANCARE LE PORTE DEL CUORE E CAPIRE CHE LA SPERANZA NON DELUDE MAI”
Il Papa ha aperto la seconda porta del Giubileo della speranza. Per la prima volta in un carcere: a Rebibbia. Prima del gesto di grande significato simbolico , Bergoglio ha pronunciato alcune parole a braccio: ”La prima porta santa l’ho aperta in San Pietro , ho voluto che la seconda fosse qui in un carcere. Perché tutti qui, dentro e fuori, avessimo la possibilità di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude”. Poi rivolto a don Ambarus: ”Don Ben venga con me”.
Con il ministro Nordio, ad accogliere il Papa a Rebibbia anche il prefetto Tolentino e l’artista che ha realizzato un’opera per i detenuti dedicata all’apertura della Porta Santa: ‘Aprire una porta dove tutti chiudono’.
“La speranza non delude mai”, “pensate bene a questo”, “anche io devo pensarlo perché nei momenti brutti uno pensa che tutto è finito, che non si risolve niente ma la speranza non delude mai”.
“A me piace pensare la speranza come l’àncora che è sulla riva e noi con la corda siamo sicuri”. “Non perdere la speranza: è questo il messaggio che voglio darvi, dare a tutti noi, io il primo” perché “la speranza mai delude”.
Il Papa, nell’omelia della messa nel carcere di Rebibbia, dove ha aperto la Porta Santa, ha invitato tutti a tenere “le finestre spalancate, le porte spalancate, soprattutto la porta del cuore. Quando il cuore è chiuso diventa duro come una pietra, si dimentica della tenerezza, anche nelle situazioni più difficili, ognuno di noi ha la propria”.
Quindi ha ripetuto l’invito a tenere “sempre il cuore aperto”. “Spalancate le porte del cuore, ognuno sa come farlo, ognuno sa dove la porta è chiusa o semichiusa, ognuno sa”. Riferendosi alla Porta Santa del carcere, il Papa ha spiegato: oggi “abbiamo spalancato questa”, “questo è un segnale della porta del nostro cuore”.
“Vi auguro un grande Giubileo, vi auguro molta pace, molta pace. E tutti i giorni prego per voi. Davvero eh.. non è un modo di dire. Penso a voi e prego per voi. E voi pregate per me”. Così Papa Francesco ha concluso l’omelia della messa nel carcere romano di Rebibbia dove ha aperto la Porta Santa.
(da agenzie)
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